Dal rapporto sono emerse alcune evidenze. Innanzitutto, le gang giovanili sono attive nella maggior parte delle regioni italiane (con una leggera prevalenza del Centro-Nord rispetto al Sud del paese). Inoltre, secondo la metà degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni e il 46% delle Questure e dei Comandi Provinciali dei Carabinieri, negli ultimi cinque anni sono aumentate nel loro territorio di competenza.
Questi gruppi sono principalmente composti da meno di 10 individui, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni. Nella maggior parte dei casi i membri delle gang sono italiani, mentre gruppi formati in maggioranza da stranieri o senza una nazionalità prevalente sono meno frequenti.