Studentesse e studenti universitari sono tra i protagonisti, insieme con le operatrici delle reti antiviolenza e la Consulta Anci Giovani Lombardia, che hanno realizzato e firmato la Carta degli impegni “Generazione Rispetto: adesso tocca a noi” presentata presso la sede della Regione Lombardia in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne lo scorso 25 novembre.
Una vera call to action che ha coinvolto le istituzioni, il mondo della scuola e dell’università con azioni concrete verso “una cultura del rispetto, della parità e del contrasto alla violenza in tutte le sue forme”, come si legge nella stessa Carta. Tra gli impegni assunti da studentesse e studenti universitari ci sono la diffusione della consapevolezza sulle relazioni autentiche tra donne e uomini e della conoscenza dei rischi e della rete solidale a cui rivolgersi; la realizzazione corale di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione on e offline sulla violenza di genere e un sondaggio anonimo per raccogliere esperienze e dati; il protagonismo digitale nella realizzazione di netiquette e card sui social per sensibilizzare contro la violenza sulle donne ed evitare la vittimizzazione secondaria.
Il lavoro è stato svolto grazie al finanziamento nel bando regionale “Promozione di progetti e/o percorsi formativi nel sistema universitario lombardo sulle tematiche di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne”. In particolare, hanno collaborato alcune studentesse e alcuni studenti del corso di “Psicologia della Violenza di Genere” dell’Università Cattolica, coordinato dal professor Luca Milani, e del ciclo di lezioni nel corso di dottorato dell’Alta Scuola sulla Giustizia Penale “Federico Stella” (ASGP), coordinate dalla professoressa Claudia Mazzucato.
A rappresentare l’Ateneo sono salite sul palco le studentesse Marika Massaro e Alessia Spina che ha espresso la potenza del gruppo di lavoro dove sono stati condivisi «non solo parole e teorie, ma anche e soprattutto obiettivi fattuali, autentici, che possono davvero realizzarsi in ogni contesto e momento. Le discussioni di gruppo, che hanno condotto alla definizione degli impegni, si sono concentrate sull’esigenza di creare strumenti interattivi atti a coinvolgere le persone e sulle forme di violenza meno riconoscibili, come la diffusa e attuale violenza digitale». Al gruppo di lavoro hanno partecipato anche le studentesse Sofia Francesca Pezzini, Virginia Valsecchi, Roberta Zoia, Matilde Gordini e Giulia Gimmelli.
Attive nella costruzione della Carta degli impegni sono state anche le dottoresse in Giurisprudenza Lorenza Cavalla e Virginia Dami, e Anna Acconcia, dottorata in “Impresa, lavoro, Istituzioni e Giustizia penale” che racconta l’opportunità ricevuta di «accostarsi al tema della violenza contro le donne con un approccio dinamico e multidisciplinare, di riflettere sull’importanza del contributo delle vittime nella prevenzione dei reati e sulla stringente necessità di superare visioni stereotipate, esitando in scelte politico-criminali molto spesso inefficaci rispetto alle specifiche esigenze di protezione delle vittime vulnerabili».
L’Università Cattolica è pioniera nello studio della violenza di genere con il corso attivato fin dal 2018 grazie al bando della Regione, offerto a tutte le studentesse e gli studenti delle lauree magistrali della Facoltà di Psicologia, primo e unico insegnamento in Italia di questo tipo. Il corso, inserito ufficialmente nell’offerta formativa della Facoltà, «prevede l’intervento di esperte/i di aree multidisciplinari, dalla psicologia all’economia, dalla filosofia politica alla sociologia e alle materie sanitarie, e in collaborazione con le Rete antiviolenza del Comune di Milano oltre che di altre aree lombarde ed extra lombarde» – ha spiegato Milani –. Fino a oggi oltre 800 studentesse e studenti hanno frequentato il corso che rappresenta un tratto distintivo dell’offerta formativa dell’Ateneo, e che è inserito ufficialmente nell’offerta formativa della Facoltà». Negli anni questa esperienza è stata condensata nel manuale edito da Vita e Pensiero 2023 a cura di Luca Milani e Serena Grumi Psicologia della violenza di genere.
Nell’ultimo quinquennio anche l’ASGP ha realizzato due progetti co-finanziati da Regione Lombardia nell’ambito di bandi dedicati a tematiche di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne: Capire, prevenire e contrastare la violenza contro le donne: profili giuridici e socio-culturali ( 2021-2022) e Violenza contro le donne, dalle relazioni strette ai crimini contro l’umanità. Forme ‘visibili’ e ‘invisibili’ di un fenomeno globale (2024-2025). Entrambi hanno coinvolto diversi corsi di dottorato in Scienze giuridiche e sociali e hanno coinvolto dottorande/i di Scienze giuridiche e sociali. Grazie alle attività svolte i due progetti hanno contribuito alla divulgazione e promozione delle strategie europee in tema di vittime di reato e violenza contro le donne e alla formazione di operatori sensibili alle problematiche di rispetto dell’uguaglianza, inclusione e giustizia sociale. Un terzo progetto è previsto per il 2026 sull’evoluzione digitale della violenza contro le donne, un dialogo tra discipline giuridiche e psico-sociali.
ll dibattito contribuisce anche il volume di Marta Lamanuzzi e Claudia Mazzucato Violenza contro le donne: forme ‘visibili’ e ‘invisibili’ di un fenomeno globale. Strategie interdisciplinari di prevenzione, curato dalla Collana dell’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia Penale, Giappichelli, Torino 2025. Il libro, che propone di guardare la vittima come soggetto con risorse, capacità, competenze e non solo come persona offesa, presenta un’indagine sulle nuove forme di violenza meno visibili, da quella online a quella ostetrica in Italia. Il volume in open access è scaricabile gratuitamente dal sito Publicatt.
L’evento del 25 novembre è stato promosso dall’Assessorato alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità. «La Carta – ha precisato l’assessore Elena Lucchini – si inserisce nel più ampio impegno regionale che si sviluppa attraverso iniziative di prevenzione, educazione, rafforzamento delle reti territoriali e dei servizi di protezione e che mira a contrastare tutte le forme di violenza sia quelle più note come quella fisica, quella psicologica, economica ma anche quelle più insidiose ed emergenti come quella digitale».
Intenzioni e azioni che non avrebbero avuto seguito senza il lavoro di Alessia Belgiovine, responsabile degli interventi di Prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne della Regione che ha dichiarato: «In quanto responsabile delle politiche antiviolenza di regione Lombardia è stato per un piacere supportare le ragazze e i ragazzi durante questi mesi di lavoro, con un orecchio sempre attento alle criticità che emergevano nelle loro parole e una mano allungata per proseguire insieme questo percorso nei prossimi anni».
L’auspicio per il futuro emerso dal pomeriggio dedicato alla Giornata mondiale che intende proteggere e promuovere le donne, trova una sintesi nella ferma intenzione di cambiare lo sguardo e provare a ribaltare la prospettiva: dall’antitesi cattivo – buono, a quella prigioniero (captivus) – libero.