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La medaglia olimpica? Momento unico perché condiviso

07 ottobre 2024

La medaglia olimpica? Momento unico perché condiviso

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Si è chiusa il 4 ottobre con un incontro emozionante e pieno di spunti stimolanti la Settimana del dono che ha punteggiato di numerosi talk, eventi, ospiti e stimoli i campus di Piacenza e Cremona dell’Università Cattolica: protagoniste due stelle delle paralimpiadi di Parigi, Giulia Ghiretti ed Efrem Morelli, rispettivamente medaglia d'oro nei 100 rana sb4 e d'argento nei 50 rana sb3. 

Due atleti da sempre, Ghiretti e Morelli, introdotti dal preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza Marco Allena e moderati da Sebastiano Grandi, si sono raccontati agli studenti venuti per ascoltare la loro esperienza. 

Per Ghiretti parla innanzitutto il suo palmares: oltre all’oro paralimpico, vanta oltre 60 titoli italiani, il record del mondo mondiale dei 50 mt farfalla in vasca corta ed è la prima atleta paralimpica a presentare i collari d’oro presso il Quirinale. Efrem è un altro pezzo da novanta del nuoto: conta 17 medaglie internazionali e ha partecipato a 5 paralimpiadi; ai mondiali di Londra si è aggiudicato l’oro con record del mondo nei 50 rana. 

In cosa consiste il loro dono? Nel fatto di sapere che «l'obiettivo è un attimo» dice Ghiretti, ma «la strada per raggiungerlo non è asfaltata, va costruita passo a passo». È quello che ha fatto Morelli, dalla prima paralimpiade nel 2008: «l'obiettivo era qualificarmi, ma non ci sono riuscito, che delusione». Il suo percorso è un gradino da salire ogni volta, passo dopo passo: la finale a Londra 2012, la prima medaglia a Rio, la consacrazione a Parigi. C'è un momento in cui l'uomo, posto di fronte a se stesso «deve accettare quello che accade - dice l'atleta - ed è una cosa personale, ti possono aiutare, ma il salto oltre l'ostacolo sei tu che devi farlo. Ed è lì che puoi trovare risorse che non pensavi di avere, come noi dopo l'incidente».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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Ghiretti, laureata in Ingegneria biomedica «per costruirmi un futuro dopo lo sport», ha scritto un libro "Sono sempre io": ovvero una ragazza che a 16 anni, praticando lo sport che amava, è rimasta sulla sedia a rotelle e che con la sua vita vuole dimostrare cosa ci sia oltre un infortunio come il suo. I due nuotatori hanno una paraplegia. «Ma noi che partecipiamo alle paralimpiadi vogliamo essere considerati atleti e non atleti disabili. Lavoriamo duro, così come gli atleti olimpici. E da Londra 2012 questo concetto sta cominciando a passare» dice Morelli, che è anche capitano della squadra di nuoto. 

Il futuro? Entrambi hanno lo sguardo puntato sui mondiali di Singapore e mostrando la sua medaglia Ghiretti lo dice con chiarezza: «Non sono ancora pronta a rinunciare a queste emozioni». Il titolo dell'incontro è 'Il dono del coraggio': Ghiretti preferisce però una frase che la rappresenta meglio, ovvero che a volte lo straordinario fiorisce nel campo dell'ordinario. «Non so se sono coraggiosa -afferma - questa è la mia quotidianità. È la mia vita, un giorno alla volta cerco di fare al meglio quello che ho scelto di fare».

Al termine dell'evento, la foto di gruppo degli atleti con gli studenti e, a seguire, l'inaugurazione della Panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, collocata nei campus di Piacenza e Cremona durante la Settimana del dono.
 

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