Il titolo dell’evento esprime perfettamente l’idea dalla quale è nato l’incontro, fortemente voluto da Francesco Timpano, ordinario di Politica economica: “La donazione di organi come espressione della coesione sociale”. Il contesto è la Settimana del Dono, frutto dell'impegno condiviso dei docenti delle Facoltà di Economia e Giurisprudenza, di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e di Scienze della formazione. L’iniziativa vuole far riflettere l’intera comunità universitaria sul valore del dono, a livello sociale e relazionale.
«Nell’ambito della Settimana del Dono, ho voluto proporre agli studenti del corso di Politica economica la proiezione del cortometraggio “Seventyfive BPM” del regista piacentino Gian Francesco Tiramani perché ritengo che la donazione degli organi, come quella del sangue, sia davvero una delle migliori espressioni della coesione sociale di un territorio e della sua capacità di reagire e di organizzarsi per il miglioramento del benessere dei cittadini» spiega il professor Timpano. «Il cortometraggio “Seventyfive BPM” ha avuto una forte eco nazionale, richiamando l’attenzione del grande pubblico, delle istituzioni e dei tanti operatori che si occupano di donazione di organi. Credo sia importante poterne parlare anche con gli studenti, e proprio per questo per la prima volta viene proiettato in una università».
Durante il seminario, insieme al professor Timpano si confrontati Luigi Campiglio, docente di Politica economica all’Università Cattolica, e Flavia Petrin, presidente dell’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (AIDO), che affronta quotidianamente l’esperienza della promozione della cultura del dono.
Il cortometraggio, della durata di 14 minuti, racconta una storia accaduta, nel 2010, tra Morfasso, in Alta Val d'Arda, Milano, Lamezia Terme e Torino. «L’obiettivo che mi sono posto è sensibilizzare alla donazione degli organi» racconta Tiramani, che ne ha curato la regia, la sceneggiatura e il montaggio. «Il titolo, 75 battiti al minuto, fa riferimento ai BPM che misurano sia la frequenza cardiaca sia il ritmo musicale. Perché 75 è la frequenza del cuore che ricomincia a battere, il cui suono diviene musica».