Dopo i saluti del preside della Facoltà di Lettere e filosofia Andrea Canova, Giuseppe D’Anna, direttore del dipartimento di Filosofia, ha avviato il dibattito spiegando che «il libro deriva da trent’anni anni di lavoro concettuale» e ha posto la domanda che ha fatto da fil rouge a tutto l’incontro: di fronte alla potenza della scienza e della tecnica qual è il destino della metafisica? È possibile un dialogo? «Questo dialogo non solo è possibile, ma necessario: l’ineludibilità della domanda metafisica, infatti, si impone già all’interno dell’esperienza e delle scienze, nel momento in cui “le cose” non si lasciano esaurire nella loro completa osservabilità e misurabilità. La tensionalità/relazionalità del finito verso l’infinito emerge allora come ulteriorità dell’essente stesso che non si lascia consumare in un rigido determinismo».
Per Massimo Marassi, professore di Filosofia teoretica «Cacciari cerca una mediazione sia tra chi sostiene l’incompatibilità tra scienza e filosofia, sia nel rapporto tra la scienza e la filosofia quando quest’ultima si limita a riflettere solo a posteriori sull’operato della scienza».
A fronte di una crisi delle scienze europee e del venir meno della domanda di senso che le guida, Massimo Cacciari ha tenuto la sua lectio interagendo anche con il pubblico. Riproponiamo alcuni dei contenuti in questa video intervista rilasciata a Cattolicanews.