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La rivoluzione del fisco partecipativo

04 luglio 2023

La rivoluzione del fisco partecipativo

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Un rapporto tra fisco e contribuente trasparente e meno repressivo. È la «rivoluzione copernicana» che comporterà l’adempimento collaborativo, l’istituto che rientra tra le novità introdotte dalla legge delega per la riforma fiscale dello scorso marzo 2023. Una legge delega il cui obiettivo è portare a una «effettiva semplificazione» orientata a favorire la ripresa economica del Paese. «La riforma che ne scaturirà asseconda le esigenze del nostro tessuto produttivo, fatto di piccole e piccolissime imprese, ma schiude anche nuove opportunità di business per i soggetti più grandi». Lo ha detto l’onorevole Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, intervenendo al convegno sul tema “Compliance fiscale e regime di adempimento”, promosso lunedì 3 luglio dal Centro Studi Fiscali dell’Università Cattolica. Si tratta, ha aggiunto Osnato, di «un’opportunità storica» per «rendere l’Italia attraente per chi opera su una scala dimensionalmente maggiore e con elevata intensità di capitale, incluso quello umano della manodopera qualificata».

Il pomeriggio di studi, grazie alla partecipazione di esponenti del mondo istituzionale e accademico, ha cercato di fare il punto su temi fiscali di grande attualità, tra cui «l’accertamento condiviso», con conseguenti effetti di stabilità del regime dell’obbligazione tributaria. «Si passa dal controllo successivo alla dichiarazione, con un connotato strutturale necessariamente repressivo, alla interlocuzione preventiva, ossia un contraddittorio permanente, che pone le competenze tecniche dell’amministrazione al servizio di una funzione di indirizzo svolta dall’amministrazione, a favore del contribuente, non più in termini generali o episodici, ma in modo individuale e costante», ha detto Marco Miccinesi, docente di Diritto tributario e direttore del Centro Studi Fiscali (Csf) aprendo i lavori del convegno insieme con Antonino Di Geronimo, direttore della Agenzia delle Entrate per la regione Lombardia, Gianluca Campana, capo di Stato Maggiore del Comando Lombardia della Guardia di Finanza, e Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano. «La possibilità di assicurare con questo istituto l’adempimento spontaneo colloca l’attuazione del dovere di solidarietà nel suo naturale contesto di valori e principi, anzitutto costituzionali. Dall’attuazione autoritativa del tributo, la cosiddetta “imposizione”, si giunge alla partecipazione e al consenso», ha continuato il professor Miccinesi. «Il consenso, inoltre, è fonte di una relazione di fiducia e affidabilità che contribuisce alla propagazione sociale e culturale del valore civico insito nella contribuzione e alla percezione di una amministrazione al servizio del cittadino».

Fra le novità della Delega passate in rassegna da Osnato, l’efficientamento dell’Agenzia delle Entrate, il deciso rilancio dello Statuto dei diritti del contribuente, l’aggiornamento del nostro sistema tributario ai più recenti standard internazionali. «L’obiettivo è far sì che gli imprenditori stranieri possano scegliere l'Italia, ma anche spingere al “rimpatrio” quegli imprenditori che finora hanno trovato migliori occasioni all’estero». La riforma è stata appena licenziata dalla Commissione Finanze: presto approderà nell’Aula di Montecitorio per la prima lettura. «Dobbiamo assecondare una ripresa economica che in questa congiuntura è evidente, ma non ancora stabile», ha aggiunto Osnato, evidenziando che «il rilancio del Paese dipende dalla certezza del diritto tributario: nessuno decide di investire oggi se sa che domani dovrà pagare di più, o espletare adempimenti più onerosi».

Si sono, poi alternati, gli interventi di Chiara Marcianò, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, di Gaetano Ragucci e di Giuseppe Marino, entrambi docenti di Diritto tributario all’Università degli studi di Milano.

 

Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

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Redazione

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