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La startup che con l’online porta in tavola la carne di qualità

26 settembre 2022

La startup che con l’online porta in tavola la carne di qualità

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Quando l’Università offre gli strumenti per diventare subito imprenditori. È il caso di Federico Romeri e Nicolò Lenoci, neolaureati in Management per l’impresa all’Università Cattolica, campus di Milano, che hanno dato vita a una innovativa startup nell’ambito della filiera di produzione agro-alimentare. Si chiama Pascol e si occupa di distribuzione di carne bovina da allevamenti estensivi, dove i bovini sono allevati allo stato brado mentre la maggioranza degli allevamenti ha come obiettivo massimizzare il rendimento degli animali da stalla, alimentati con cereali, farmaci e integratori. Federico e Nicolò, invece, selezionano piccoli allevatori di bovini da carne sul territorio italiano, ai quali impongono un disciplinare di allevamento, e poi vendono la carne on line in tutta Italia.

Sono tanti i benefici di questa impresa che toccano vari aspetti del vivere e del commercio, come spiegano Federico e Nicolò: «È un vantaggio per i consumatori consumare carne sana, genuina, allevata in modo sostenibile e di provenienza certa. Ma è anche conveniente per il territorio e i piccoli allevatori, che vengono remunerati equamente».

Anche l’ambiente trova il suo vantaggio in quanto l’allevamento di tipo estensivo produce effetti sistemici a impatto positivo, oltre a garantire agli animali un benessere naturale. In pratica, continuano ancora i due giovani imprenditori, si tratta di «un prodotto genuino, di qualità e di provenienza certa, in una visione globale in cui il territorio e il singolo allevatore sono valorizzati, gli animali che mangiamo vivono bene, l’allevamento è sostenibile e coerente con i ritmi e le logiche ambientali».

L’idea di questa impresa è nata per venire incontro a due bisogni: consumare cibi genuini per il proprio benessere e la salute, e favorire aziende con modelli di business a impatto positivo, il tutto in un mix valoriale dato da benessere animale, valorizzazione sociale degli allevatori selezionati e aggregati della filiera, potenziamento del primo stato della filiera composto dalle aziende agricole (sono 100 aziende diffuse in 9 regioni italiane tra nord e centro), attenzione e cura del consumatore, corretta alimentazione, rispetto dell’ambiente e degli animali, qualità del prodotto.

C’è tanta Università Cattolica in questa impresa innovativa. La tesi di laurea di Federico sul tema dei pascoli è stata svolta avendo come relatore il professor Luigi Geppert, docente di Management, imprenditore e primo investitore nel validare questo modello di business, il quale ha offerto la sua competenza ed esperienza nel dare avvio al progetto. Inoltre, grazie al professor Geppert, Federico e Nicolò sono tornati in Università Cattolica, questa volta salendo in cattedra, per raccontare il loro progetto e confrontarsi con gli studenti.

«La Cattolica ci ha dato la preparazione tecnica ma anche i suoi valori che hanno contribuito a formare il nostro senso etico e a farci crescere umanamente. Insomma, le nostre aspirazioni si sono confrontate con l’ottima preparazione ricevuta insieme al bagaglio valoriale dell’Ateneo», aggiungono i due giovani imprenditori. Una preparazione anche ulteriore rispetto al piano degli studi: «Mi è stato molto utile il corso di Filosofia della mente al terzo anno della triennale, per me il più importante di tutti i corsi frequentati negli studi curriculari, in quanto mi ha stimolato a pensare», osserva Federico.

Un rapporto con la Cattolica che continua. Federico e Nicolò hanno avuto modo di partecipare alla Scuola di Dottorato Agrisystem della sede piacentina, al fine di individuare collaborazioni di natura più pratica e per usufruire degli aspetti scientifici ed etici offerti dall’Ateneo.

Un articolo di

Agostino Picicco

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