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La zootecnia sulla strada della sostenibilità: il corso Nodes

14 maggio 2024

La zootecnia sulla strada della sostenibilità: il corso Nodes

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«La zootecnia, integrata in un agrosistema circolare, può dare un prezioso contributo alla sostenibilità, valorizzando le risorse, riducendo gli sprechi e nutrendo il pianeta». Le parole del docente dell’Università Cattolica Antonio Gallo esprimono bene il contributo che la zootecnia può dare alla sostenibilità. Spiegano anche l’importanza del corso Nodes (Nord Ovest Digitale e Sostenibile) realizzato con fondi MUR-PNRR e NextGenerationEU, dal titolo “Innovazioni in zootecnia di precisione nell'ottica della sostenibilità”, da poco concluso, tenuto dallo stesso professor Gallo e dal dottor Luca Cattaneo.

Il corso si è articolato in 72 ore di formazione rivolte a figure professionali del comparto agro-zootecnico con un approccio di sistema focalizzato su innovazione e sostenibilità economica e ambientale, aspetti che possono rivestire un ruolo chiave nel settore della ricerca e sviluppo e della consulenza presso le aziende agro-zootecniche.

«In particolare - spiega Gallo - il corso ha consentito di acquisire e consolidare competenze in ambito agro-zootecnico, nell’ottica di un settore in rapida evoluzione. Innovazione, efficienza, sostenibilità e benessere animale sono infatti elementi chiave del presente e del futuro della zootecnia e il corso mirava proprio a dare una panoramica a 360° delle pratiche manageriali innovative e sostenibili che contribuiscono a rendere efficiente questo comparto». Attraverso moduli tematici, si sono affrontate le più attuali sfide delle aziende agricole, a cui i tecnici e i consulenti devono approcciarsi. 

Il corso si è mosso nella direzione di una necessità avvertita dal settore, come dimostra il fatto che è andato sold-out dopo pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni. «Abbiamo avuto complessivamente 22 iscritti provenienti da diverse aziende impegnate nel comparto agro-zootecnico, coinvolgendo professionisti quali veterinari, tecnici alimentaristi e manager di stalla» dice Gallo. L’obiettivo è aggiornarsi ed entrare in possesso delle competenze richieste oggi a chi lavora nel settore. «Alla fine del corso - continua infatti il docente - i partecipanti hanno acquisito conoscenze avanzate in fisiologia, nutrizione e benessere animale; competenze in adattamento ai cambiamenti climatici e miglioramento della sostenibilità economica e ambientale delle aziende agro-zootecniche; una conoscenza trasversale dei principali processi che regolano le aziende del comparto».

Obiettivi raggiunti anche attraverso le tre visite organizzate a Cerzoo, l’azienda agricola sperimentale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e alla visita in un’azienda agricola esterna. «Le visite a Cerzoo - precisa Gallo - hanno permesso di approfondire le ricerche condotte in materia di zootecnia di precisione e di gestione sostenibile del suolo, avvalendosi dei più moderni sensori disponibili, acquisendo una visione d'insieme sulle metodologie innovative impiegate per il monitoraggio degli animali, l'ottimizzazione delle pratiche di allevamento e le pratiche agronomiche sostenibili».

Durante il corso, la formazione è stata curata dai docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In particolare sono stati coinvolti tutti i docenti afferenti al CREI (Centro di ricerca Romeo ed Enrica Invernizzi per le produzioni lattiero-casearie sostenibili) del DiANA - Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti, a partire dallo stesso professor Antonio Gallo, dal professor Erminio Trevisi e dal direttore Crei, Paolo Ajmone Marsan. Oltre ai docenti Crei, infine, sono stati coinvolti anche professori di altre università italiane.

Un articolo di

Filippo Lezoli

Filippo Lezoli

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