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Laureati, dopo la paura del Covid, è qui la festa

10 ottobre 2022

Laureati, dopo la paura del Covid, è qui la festa

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Una festa forse inattesa ma che alla fine è arrivata, dopo tante lezioni a distanza e per molti anche una proclamazione davanti allo schermo del pc. Sorrisi, abbracci e tanti selfie in toga e tocco da mandare sui social per condividere con amici e parenti questo momento che ha chiuso in pompa magna il loro percorso universitario. Erano in più di cinquecento i laureati magistrali del periodo luglio 2019 ad aprile 2022, che hanno risposto all’invito di tornare in Cattolica per festeggiare insieme e lanciare il tocco nel cuore della città di Brescia davanti agli sguardi stupiti dei passanti.

Dopo il corteo per le vie del centro, l’ingresso nel Teatro Grande dove ad attenderli c’erano numerose autorità. La prorettrice e presidente dell'Associazione Ludovico Necchi, l'associazione degli alumni della Cattolica, Antonella Sciarrone Alibrandi ha ricordato loro che «l'università non è solo un luogo dove si imparano nozioni, ma che insegna a vivere, a leggere la realtà e fornisce gli strumenti necessari nel lavoro. E molti di loro sono già in questo mondo, neolaureati che ora sono insegnanti, ricercatori, impiegati e psicologi».

Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha sottolineato che «L'Università non è solo acquisizione di competenze, bensì forma a comprendere e affrontare i cambiamenti della storia. Oggi con i diritti umani e i precetti che consideravamo inalienabili, picconati da questa fase regressiva della storia, servono uomini e donne in grado di un peso e un valore alle cose». E la sede di Brescia dal 1965 ne ha già laureati più di 23 mila come ha ricordato il professor Mario Taccolini.

 

Tutti hanno ricordato che gli anni della pandemia non sono stati anni facili. «Stiamo vivendo tempi difficili -ha ribadito Antonio Porro, amministratore delegato del Gruppo Mondadori, in dialogo con la giornalista Mariavittoria Zaglio, anche lei commossa per essere ritornata nella sua università-; per questo servono la flessibilità, la tenacia, la costanza e la generosità nel proprio impegno quotidiano siano qualità che fanno la differenza per chi si affaccia al mondo del lavoro».

Porro ha infine esortato le 500 ragazze e ragazzi presenti al Teatro Grande di Brescia a essere attenti alla sostenibilità sociale che «per un’azienda e per qualsiasi comunità di persone rappresenta un valore fondamentale: significa avere la capacità di valorizzare tutte le diversità - di genere, di età e culturali - e avere la consapevolezza che in questo senso il sistema produttivo delle imprese italiane ha ancora molta strada da percorrere».

Ma il momento più commovente sono state le testimonianze dei nove laureati scelti, fra i migliori, anzi le migliori dei nove corsi di laurea magistrale attivi nella sede. Giada Cominelli ha ricordato il «desiderio del sapere» che spera di riuscire a trasmettere ai suoi studenti, Chiara Lonati ha riassunto nella parola “insieme” la sua esperienza universitaria: «Un concetto matematico importante e rappresenta gli spazi sconosciuti che l’Università mi ha aperto, permettendomi di appassionarmi alla Fisica Matematica, e di proseguire gli studi in questo ambito come dottoranda presso l’Università di Pavia, in collaborazione con l’Università Cattolica». 

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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Camilla Marzuoli ha posto l’accento sulla «resilienza dei laureati in Fisica e la gratitudine per la preparazione, sulla fiducia nelle nostre potenzialità, così come l’hanno avuta i docenti nei nostri confronti. A tutti i laureati, l’augurio di assumere consapevolezza dell’essere sostanziali e determinanti protagonisti del nostro tempo. Noi possiamo e dobbiamo fare la differenza».

Angela Tapparo ha paragonato gli studi a un ponte che conduce nel mondo del lavoro. Chiara Battaglia ha posto l'accento sull'importanza delle relazioni che si creano, lei che ora è maestra all'asilo nido così come Chiara Bettegazzi; e c’è anche chi da Parigi manda un video saluto, come Aurora Lucchesi, per non mancare a questo bel momento d’incontro. L’esperienza del Covid ha costretto Giorgia Vailati ad “adattarsi al cambiamento”, mentre Chiara Orsini ha imparato il “Coraggio” di restare persone e mantenere le relazioni durante il Covid. A queste laureate i rispettivi presidi hanno consegnato l’attestato Alumnus premium.

E infine il momento clou della manifestazione con il lancio del tocco in aria, ripetuto più volte come segno liberatorio di tante ansie e paure, ma soprattutto come slancio verso il futuro.

 

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