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Lavoratori stranieri, i contribuenti di oggi e di domani

10 novembre 2025

Lavoratori stranieri, i contribuenti di oggi e di domani

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Brescia si conferma la seconda provincia, dopo Milano, per presenza totale di stranieri, con il 12,8% degli stranieri residenti in Lombardia.

Una popolazione, come quella italiana, soggetta a progressivo invecchiamento, in particolare nella fascia demografica 65-79 anni (donne +9,4%; uomini +9,7%) e di quella over80 (donne +7,7%; uomini +8,1%). 

In compenso il calo delle nascite riguarda principalmente i nati da genitori entrambi stranieri (-2,1%) mentre in netta crescita sono le nascite da coppie miste: circa 1000 nuovi nati di cui +10,0% da padre italiano e madre straniera, e +17,6% da padre straniero e madre italiana, superando ampiamente gli aumenti registrati sia a livello regionale che nazionale.

Lo racconta il rapporto annuale MigraREport, relizzato dal Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni Brescia (CIRMiB) che annualmente fotografa il fenomeno migratorio nell’area bresciana.

«Dopo due anni di calo, nel 2024 l’incidenza percentuale degli stranieri rispetto al totale della popolazione torna a salire: la popolazione straniera residente in provincia di Brescia registra +2,1% rispetto al 2023 arrivando a 153.487 unità. L’incidenza sulla popolazione è del 12,2%, articolata in: 18,9% nel Comune di Brescia, 10,9% nei Comuni della Provincia mentre la popolazione residente totale aumenta del 0,2% rispetto al 2023» spiega Giulia Assirelli, ricercatrice della Facoltà di Scienze politiche e sociali.

Quasi la metà della popolazione di origine straniera proviene da Paesi europei (44,%) con la Romania in testa (16,1% sul totale stranieri), albanesi (10,4) e  ucraini (5,8%). Prosegue l’aumento dei cittadini di nazionalità asiatiche (27,3% del totale stranieri) mentre la presenza di cittadini provenienti dall’Africa (25,1% degli stranieri) si mantiene nelle stesse proporzioni dello scorso anno.

Tra le prime 20 nazionalità residenti nella provincia di Brescia, si nota un marcato aumento di ucraini (+10,5%), tunisini (+9,1%) e bangladeshi (+9,0%).

Secondo i dati ISTAT l’erogazione dei permessi di soggiorno (permessi di lunga durata + permessi a scadenza) registra un netto calo (-4,9%) rispetto al 2023 per un totale di 114.186 permessi. 

Guardando solo ai permessi a scadenza si ha un aumento del +3,4%, per un totale di 42.666 permessi (Dati Questura di Brescia).

Tra questi, prosegue la crescita dei permessi per motivi familiari (il 57,5% del totale dei permessi di soggiorno rilasciati, +13,5% rispetto al 2023); si contrae in modo significativo il numero di permessi per lavoro subordinato (il 26,9% del totale, -10,7%) e si riallinea ai livelli precedenti quello dei permessi per asilo (il 10,3% del totale, -2,9%). Tra i titolari di permessi per asilo, i cosiddetti ‘beneficiari di protezione internazionale’ o rifugiati, come l’anno scorso, sono soprattutto ucraini (quasi interamente donne), pakistani, bangladesi, egiziani e nigeriani. 

Le richieste d’asilo presentate alle sedi bresciane del Ministero dell’Interno nel 2024 dimostrano un incremento significativo: 7.197 richieste, pari a un aumento del 27% rispetto al 2023. Sono in aumento anche le richieste di asilo esaminate nel 2024: 3.630 (+60,1% rispetto al 2023), di cui l’89,9% è ancora in fase di valutazione. La quota di domande accolte è passata dal 9,9% nel 2023 al 5,7% nel 2024.

«Un gatto che si morde a coda – commenta la professoressa Maddalena Colombo, direttrice del CIRMiB – considerato che Confindustria e le imprese bresciane hanno manifestato il bisogno di manodopera, così come il sistema previdenziale e pensionistico del futuro».

In compenso, nel 2024, a Brescia sono quasi raddoppiate le concessioni di cittadinanza (+92,6%, 5.523 nuove cittadinanze, di cui l’87,3% per residenza (4.823) e il 12,7% per matrimonio (700). 

Diversamente da quanto avvenuto a livello nazionale, la provincia di Brescia registra un calo delle attivazioni dei rapporti di lavoro del 2,4% rispetto al 2023; più marcato per gli italiani (-4,1%) e per gli stranieri comunitari (-1,6%), mentre gli stranieri non comunitari registrano una sostanziale stabilità (+0,4%). Il 57% di questi avviamenti lavorativi sono contratti a tempo determinato (+6,3%); i contratti a tempo indeterminato (solo il 12,3% dei contratti avviati a stranieri) sono diminuiti del 9,1% rispetto al 2023. 

Al contrario del trend nazionale (+1,3%) che ha invertito il lieve calo del 2023, a Brescia le rimesse di denaro verso i Paesi d’origine continuano a calare: -5,9%, con quasi 221 milioni di euro inviati nel 2024 contro i 235 del 2023. 

Per la prima volta, il MigraREport analizza i redditi dichiarati dai contribuenti residenti in provincia di Brescia in base al luogo di nascita. Nel 2023 i contribuenti residenti in provincia di Brescia sono stati 918.562, in aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente. La crescita ha riguardato quasi esclusivamente i cittadini nati all’estero, saliti a 138.520 (15,1% del totale, +13,1% dal 2021), a conferma del loro ruolo crescente nel tessuto socio-economico locale.

Il volume complessivo dei redditi dichiarati dagli stranieri resta proporzionalmente inferiore (10,6% del totale dei redditi dichiarati contro il 12,2% della popolazione residente), segnale di un reddito medio più basso rispetto agli autoctoni. La distanza è particolarmente marcata nel comune di Brescia, dove il reddito medio degli stranieri risulta equivalere a circa la metà di quello degli italiani, mentre negli altri comuni della provincia si attesta intorno al 70%.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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