Aumentano gli stranieri senior e aumenta l’età media, calano le nascite ma sale il numero degli iscritti negli atenei bresciani, che passa da 955 unità nel 2010/11 a 1.242 nel 2022/23, con un’incidenza attuale del 6,3% sul totale degli iscritti (+0,1 punti percentuali dall’a.a. scorso).
Lo racconta il rapporto annuale MigraREport redatto dal Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni Brescia (CIRMiB) che fotografa il fenomeno migratorio nell’area bresciana. Lo studio è stato presentato durante il seminario “L’impegno per la pace. Voci Dall’Africa” ed è a cura delle professoresse Maddalena Colombo e Mariagrazia Santagati.
Tra le novità di quest’anno il dossier “Sguardi sull’Africa” composto da sette saggi dedicati ai cambiamenti significativi in diversi Stati africani e nella diaspora africana in Italia. Sono messe in luce le lacune conoscitive da parte degli occidentali, che mostrano di avere una visione dell’Africa fatta di luoghi comuni e stereotipi.
Il 2023 conferma la tendenza al ribasso evidenziata nell’anno precedente: la popolazione straniera residente in provincia di Brescia registra -1,6% rispetto al 2022 e -3,4% rispetto al 2021, assestandosi a 150.383 unità. Sebbene la percentuale di stranieri rispetto al totale della popolazione abbia subito dunque un leggero calo (-0,2 punti percentuali), Brescia rimane sempre collocata al secondo posto in Lombardia, dopo Milano, con il 12,8% degli stranieri complessivamente residenti sul territorio regionale.
Le donne straniere prevalgono sugli uomini stranieri (50,2%), soprattutto nelle fasce d’età sopra i 50 anni.
I dati di quest’anno confermano la tendenza all’invecchiamento della popolazione straniera: aumentano infatti gli stranieri senior, in particolare della fascia demografica 65-79 anni (donne +13,7%; uomini +14,3%) e di quella over80 (donne +16,5%; uomini +15,7%), ma aumenta anche l’età mediana, che passa da 32 a 34 anni per gli uomini e da 35 a 37 anni per le donne.
Quasi la metà proviene da Paesi europei (44,4%), sempre con la Romania in testa (16,4% sul totale stranieri); mentre tra i cittadini non-UE la proporzione maggiore è ancora detenuta dagli albanesi (10,5%), seguiti dagli ucraini (5,3%). Aumentano i cittadini provenienti da India, Pakistan, Cina e Sri Lanka (23,3%, +0,7 punti percentuali rispetto al 2022. La presenza di cittadini provenienti dall’Africa (25,2% degli stranieri) si mantiene nelle stesse proporzioni dello scorso anno. Tra i sudamericani (solo il 3,5% del totale stranieri in tutta la provincia) i brasiliani nell’ultimo anno hanno conosciuto un aumento significativo (+3,1%).
Secondo i dati ISTAT l’erogazione dei permessi di soggiorno (permessi di lunga durata + permessi a scadenza) registra un calo (-5,7%) rispetto al 2022 (dati ISTAT) per un totale di 120.085 permessi, mentre guardando solo ai permessi a scadenza si ha un aumento del +1,8%, per un totale di 41.249 permessi (Dati Questura di Brescia).
Tra i titolari di permessi per asilo, i cosiddetti ‘beneficiari di protezione internazionale’ o rifugiati, spiccano i cittadini ucraini (quasi interamente donne), pakistani, bangladesi, egiziani e nigeriani. Delle richieste di protezione internazionale solo il 9,9% sono state accolte, con un calo di oltre 7 punti percentuali rispetto al 2022.
Sul fronte dell'acquisizione della cittadinanza, nel 2023 a Brescia sono state concesse 2.867 cittadinanze (con un calo del 63,2% rispetto al valore record del 2022) - contro le 4.647 presentate - di cui l’80,9% per residenza (2.320) e il 19,1% per matrimonio (547). In tutta la provincia, nel 2023, sono state solo 43 (l’1% delle richieste di cittadinanza, 11 richieste in più dell’anno precedente) le domande avanzate secondo la legge 91/1992 da giovani di seconda generazione (nati in Italia da genitori stranieri con almeno 19 anni e una permanenza in Italia senza soluzione di continuità).
Dopo anni di costante aumento le rimesse di denaro in patria sono calate a causa della necessità di destinare maggiori risorse al sostentamento nel Paese di residenza per via del forte aumento del costo della vita.
Nell’anno scolastico 2022/23 a Brescia gli alunni nei vari ordini e gradi di scuola sono stati 33.362, con incidenza totale del 18,9% vs. 11,2% a livello nazionale, in aumento di 4,1 punti percentuali rispetto all’a.s. precedente.
L’istituto tecnico è sempre al primo posto (43,5% del totale alunni stranieri), seguito dall’istituto professionale (28,4%) e dal liceo (21,7%); il 6,4% degli alunni di origine immigrata si iscrive a un percorso di istruzione e formazione professionale.
Nei due atenei bresciani si è avuto un incremento di iscritti stranieri passando da 955 unità nel 2010/11 a 1.242 nel 2022/23, con un’incidenza attuale del 6,3% sul totale degli iscritti (+0,1 punti percentuali dall’a.a. scorso). Università degli studi di Brescia (91,9% del totale; -1%); Università Cattolica di Brescia (8,1% del totale, +1%).
Presso l’ATS Brescia, gli assistiti stranieri al 1° gennaio 2023 rappresentavano il 14,5% del totale - una percentuale quasi doppia rispetto a quella nazionale (8,6%) e superiore a quella lombarda (11,6%). Essendo mediamente più giovani degli italiani (35,2 anni contro l’età media degli italiani di 47,3 anni) la presenza straniera è rilevante soprattutto nei servizi legati al ciclo riproduttivo più che all’invecchiamento, come ad esempio quelli di maternità.