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LEADHERS: le donne che rendono lo straordinario normale

25 ottobre 2022

LEADHERS: le donne che rendono lo straordinario normale

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Per trasformare qualcosa di straordinario in ordinario occorre renderlo imitabile. “LEADHERS. Donne e storie di straordinaria normalità” è stato ideato per questo: il libro di Tonia Cartolano, giornalista di Sky TG24 e alumna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, racconta la vita di sette donne che sono riuscite a raggiungere ruoli di leadership durante la propria carriera. Nelle pagine del volume presentato lunedì 24 ottobre nell’Aula Magna dell’Ateneo si trovano storie di sacrificio, perseveranza, determinazione e talento ma soprattutto modelli che le ragazze di oggi e le donne di domani possono seguire per abbattere le barriere che limitano la partecipazione femminile al governo di istituzioni, aziende e nazioni.

Come ricordato dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis introducendo l’incontro, “LEADHERS” esce proprio nei giorni in cui uno degli ultimi tetti di cristallo, quello di Palazzo Chigi e della presidenza del Consiglio dei ministri, si è rotto. È il segno di un processo che, come ricordato dal rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, è stato interiorizzato dalla società. Ma il traguardo di una piena partecipazione femminile a tutti i livelli della società e della politica è ancora lontano: «È il momento di superare le quote rosa. Le donne vanno fatte comandare – ha rilanciato il sindaco di Milano Giuseppe Sala-. Non è un problema di bilancino. Occorre creare percorsi per cui esse arrivino ai vertici, delle tavole di rimpiazzo all’interno delle quali ci siano sempre donne. Lungi da me dare consigli alla nostra premier ma per garantire che tutte le ragazze abbiano le stesse possibilità in questo momento storico aiuterebbe enormemente mettere risorse per scuole materne e asili nido gratis».

 

Per la prorettrice vicaria dell’Università Cattolica Antonella Sciarrone Alibrandi «Nel campo dell’università siamo a buon punto. Le figure femminili stanno aumentando, anche se man mano che si sale di ruolo le donne diminuiscono. Tuttavia il processo sta andando avanti e le decisioni si prendono più facilmente quando c’è una visione di sistema complementare. Credo comunque che questo sia un tema dibattuto più dalla nostra generazione. Per gli studenti che vediamo oggi nelle nostre aule non lo è più».

Fatica, determinazione, dolore sono il filo rosso che unisce le storie dell’ambasciatrice Elisabetta Belloni, della vice capa della Protezione Civile Titti Postiglione, della direttrice d’orchestra Speranza Scappucci, della professoressa Paola Severino con quelle della tuffatrice Tania Cagnotto e delle altre due protagoniste del libro presenti in Aula Magna: la stilista Elisabetta Franchi e la scienziata Gaia Pigino. Tra gli estratti del volume letti durante l’evento proprio la storia della prima copertina conquistata dalla biologa su Science, una delle riviste scientifiche più importanti al mondo, racconta di un successo ottenuto dopo una collezione di fallimenti: «Nella maggior parte dei progetti scientifici si procede per insuccessi – ha confermato Pigino- è una parte dominante del proprio lavoro. Rileggendo il capitolo che Tonia mi ha dedicato mi sono resa conto di quanto siano stati importanti i miei genitori nella mia crescita. Mi appello ai padri e alle madri delle bambine di oggi: date loro la certezza e la forza per potersi esprimere».  

 

Per fare spazio alle donne serve anche la disponibilità maschile: «Noi giornalisti in particolare dobbiamo essere più sinceri e fare luce sul politicamente corretto che spesso nasconde ancora resistenze culturali – ha sottolineato il giornalista Ferruccio De Bortoli-. Occorre essere più propositivi e non dare la sensazione di fare un passo indietro, una concessione alle donne che ricoprono ruoli. Il tasso di ipocrisia in merito è ancora molto elevato».

Le storie dell’imprenditrice Elisabetta Franchi e della campionessa olimpica Tania Cagnotto, collegata da remoto, dimostrano come la società di oggi costringa ancora le donne a scegliere. «Nel mondo lavorativo di oggi le donne, a tutti i livelli, devono ancora fare i conti e scegliere tra carriera e vita familiare» ha ribadito Franchi, mentre l’esperienza da atleta madre ha condizionato pesantemente l’ultimo anno e mezzo di Cagnotto. «Nella mia carriera non ho sofferto, anzi ero abituata a essere più forte degli uomini. Ora però vedo le difficoltà: le mie priorità sono tutte orientate verso la mia bimba e di conseguenza arrivo spesso agli allenamenti in condizioni disastrose e poco riposata. Questo potrebbe generarmi difficoltà se volessi fare l’allenatrice».

 

Il processo per trasformare queste storie in casi di ordinaria normalità ha ancora molta strada da fare. Le barriere ci sono ma ottimismo e fiducia prevalgono secondo Sciarrone: «Restano degli ostacoli oggettivi e spesso ho la percezione che ancora oggi vengano dati ruoli alle donne perché va di moda. Il cambio di passo non deve iniziare in università ma molto prima. Già dalla scuola di infanzia bisogna lavorare assieme a livello di sistema per far capire a ogni bambina che nulla le è precluso. Questo libro è importante perché racconta storie di fatica e mostra che per ottenere leadership basta essere sé stessi, esprimendo la propria personalità fino in fondo».

Un articolo di

Michele Nardi

Michele Nardi

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