La prematura e improvvisa scomparsa di Lorenzo Rovagnati, mancato mercoledì 5 febbraio a seguito di un incidente in elicottero, ha scosso profondamente il mondo dell’imprenditoria italiana e internazionale. Alla guida della storica azienda di salumi Rovagnati, Lorenzo, 41 anni, si era laureato in Economia nel 2005 proprio all’Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi dal titolo “Gli effetti di Basilea 2 sul rapporto banca-impresa: il caso delle medie imprese”, sotto la mia supervisione. Ed è stato durante la preparazione del suo elaborato, che ho avuto il piacere di conoscere a fondo le doti umane e imprenditoriali che già allora lo contraddistinguevano.
Persona schiva, riservata e poco avvezza a comparire sui giornali, Lorenzo sin da studente si è sempre distinto per la grande educazione, rispettoso degli altri, per l’umiltà e per la bontà d’animo. Caratteristiche che ha saputo mantenere intatte anche dopo, quando ha assunto un ruolo di leadership all’interno dell’azienda che, con lui, si è ulteriormente consolidata nel settore dei salumi di alta qualità, raggiungendo un fatturato di oltre 310 milioni di euro nel 2023. Forse non esagero se dico che Lorenzo incarnava appieno le qualità tipiche di quegli imprenditori illuminati che hanno fatto grande la storia produttiva del nostro Paese. Merito anche del profondo legame con la famiglia, come confermano le numerose immagini che lo ritraggono sempre con la mamma Claudia e il fratello Ferruccio, con i quali aveva assunto le redini dell’azienda, dopo la morte del papà Paolo. Uno spirito di appartenenza che è stato capace di trasmettere anche ai suoi dipendenti, consapevoli di lavorare in un’impresa dal clima famigliare e ben radicata nel territorio ma dalla forte apertura internazionale. Le parole impegno, lungimiranza, collaborazione, coraggio, lealtà, semplicità, onestà e costanza che, a caratteri cubitali, sono riproposte nella sede della Rovagnati e sono visibili sulla pagina web, descrivono alla perfezione i principi che da sempre costituiscono le fondamenta dell’agire e dell’operato di quest’azienda.
Un imprenditore, Lorenzo, che ha fatto tanto anche per il territorio di Biassono, in Brianza, dove la Rovagnati ha cominciato a muovere i primi passi negli anni ’50. Un impegno costante nei confronti di terzi, portato avanti sempre secondo uno stile di riservatezza che ben si confaceva al suo tratto umano e a quelle doti imprenditoriali appena descritte. Basti pensare al sostegno elargito a favore di numerose strutture dedicate a persone fragili e in difficoltà, come pure l’attenzione alle giovani generazioni. Al di là dei numerosi impegni che gli lasciavano poco tempo a disposizione, è riuscito comunque a ritagliarsi uno spazio per la sua Università. In tutti questi anni, non si è mai sottratto ai miei inviti di portare la testimonianza di esponenti della sua azienda di successo ai nostri studenti, in particolare a quelli iscritti al master da me diretto in Corporate Advisory e Risorse Interculturali (Carint). Nello stesso tempo non è mai venuto meno il sostegno dell’azienda Rovagnati con piccoli contributi economici ma molto importanti per le attività del master. Un altro e non da poco importante tassello che dice tanto sulla figura di un personaggio che lascia un vuoto immenso che difficilmente potrà essere colmato.