«Al Sacro Cuore non possiamo rinunciare»: sono le parole di Pio XI pronunciate nel 1924 quando l’Università Cattolica stava per ricevere in Italia il riconoscimento statale ma la prudenza politica, espressa dal ministro Giovanni Gentile, suggeriva di togliere il riferimento al Sacro Cuore perché troppo poco scientifico. Ma un summit in Vaticano tra il Pontefice e i fondatori portò a quella conclusione. Armida Barelli, cofondatrice dell’Ateneo, beatificata lo scorso aprile, figura femminile eccezionale, che ha dedicato l’intera esistenza alla divulgazione e al sostegno della cultura cattolica, in primis con la nascita dell’Università di cui ricoprì il ruolo di cassiera, disse chiaramente: «se togliamo il Sacro Cuore, chi manderà avanti l’Ateneo?».
L’episodio è stato ricordato nel corso della Messa natalizia tenutasi nella sede piacentina dell’Ateneo il 1° dicembre e presieduta dall’assistente pastorale generale, il vescovo Mons. Claudio Giuliodori, insieme a Mons. Adriano Cevolotto. «La nostra università - ha sottolineato nel corso dell’omelia Mons. Giuliodori - è stata costruita fin dai suoi primi passi sulla fede nel Dio dell’impossibile; proprio questa consapevolezza oggi ci aiuta a ricercare insieme una sapienza che illumina la nostra ricerca quotidiana come docenti, studenti e tutto il personale». All’inizio della celebrazione, tre giovani studenti hanno iniziato il loro percorso verso i sacramenti dell’iniziazione cristiana: Giada Al Nasser, di origine italo-siriana, Riccardo Lepore e Francesca Foddai, che saranno seguiti nel loro itinerario dall’assistente pastorale don Luca Ferrari e dalla dottoranda Matilde Passamonti.
La Santa Messa natalizia del campus di Cremona si è tenuta invece il 14 dicembre ed è stata officiata dal Vescovo della Diocesi di Cremona, Antonio Napolioni, affiancato da don Maurizio Compiani, assistente pastorale del campus di Cremona, da don Pier Codazzi, da padre Emiliano Redaelli, padre superiore dei Barnabiti di San Luca e da don Matteo Tolomelli. Nel corso dell’omelia il Vescovo ha messo in guardia da ogni visione religiosa che in nome di Dio e della sua giustizia, renda gli uomini “religiosamente” giustizieri gli uni degli altri, violenti propagandisti della sua autorità. «Il campus di Santa Monica custodisce questa sfida: essere invece un’aula speciale, che rende possibile l’acquisizione di una sapienza più integrale. E il genere letterario che qui si usa è quello del silenzio, dell’ascolto, della poesia, cioè della creatività spirituale, oltre che intellettuale». Nel segno dell’ospitalità e della necessità di offrire un’accoglienza reale e concreta a chi sceglie Cremona per formarsi è andato il coinvolgimento dei referenti delle strutture che ospitano gli studenti: Suor Assunta, che nella sede delle Figlie del Sacro Cuore che ospita una trentina di ragazze, Annalisa Chiozzi del Collegio Quartier Novo con 45 posti, don Pier Codazzi per la Casa San Facio, con nove appartamenti per una ventina di studenti e Padre Redaelli dei Barnabiti che presso la residenza San Luca hanno la disponibilità di 27 stanze.
In occasione di entrambe le celebrazioni liturgiche nei campus di Piacenza e Cremona è stata accolta una reliquia di Armida Barelli conservata in un reliquiario d’oro, posto sopra l’effige del Bambin Gesù.