NEWS | Notte prima dell'esame

«Non sarà mai un voto a giudicare chi siamo e quanto valiamo»

17 luglio 2024

«Non sarà mai un voto a giudicare chi siamo e quanto valiamo»

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Solo come talvolta accade alla vigilia di grandi eventi, capita di sentirsi inaspettatamente tranquilli, senza particolari ansie, malgrado si è consci che il giorno dopo succederà qualcosa di importante. Si è calmi ma sommersi da mille emozioni e sensazioni, perché ci si ritrova a pensare a tutto quello che si è affrontato, al lungo cammino intrapreso prima di arrivare al giorno dell’ultimo esame prima della laurea.

Così è stato per Giovanni Rapazzini, studente della Facoltà di Economia all’Università Cattolica, sede di Milano, che racconta la sua “notte prima dell’esame”, lo scorso 24 giugno, come una notte ricca di emozioni, ma poche ansie: « Dopo aver visto e sofferto per la partita Italia-Croazia in compagnia di alcuni amici, sono tornato a casa, e nonostante non avessi la concentrazione per fare un ripasso finale degli argomenti d’esame, la consapevolezza che il giorno successivo sarebbe stato il mio ultimo passo verso la laurea, mi ha motivato a fare un ultimo sforzo e a riprendere in mano gli appunti. Infine, mi sono addormentato intorno alle 00:30, senza particolari ansie o problemi di insonnia»

E come ti sei sentito non appena hai concluso il tuo ultimo esame?
«Al termine del mio ultimo esame - Sociologia economica con la professoressa Ivana Pais - ho provato una grande liberazione e un senso di sollievo, accompagnato anche da orgoglio e un po‘ di paura al tempo stesso. Infatti, non avendo saputo subito l’esito dell’esame, non riuscivo ancora a sentirmi completamente tranquillo e libero.  L’ultima sessione di esami è stata davvero molto intensa, per le tempistiche ridotte tra un esame e l’altro, e per la stesura della tesi di laurea. Per questo motivo il pomeriggio di martedì 25 giugno - appreso l’esito positivo dell’esame - ho avuto modo di ripensare ed apprezzare, con fierezza, al mio percorso universitario appena concluso».

E se invece ripensi al tuo primo esame all’università che ricordi hai?
«Per me il primo esame è stato l’OFA (obblighi formativi aggiuntivi) di matematica, non avendo ottenuto un punteggio sufficiente in matematica nel test di ammissione. Ho svolto l’esame online da casa, in un periodo in cui ancora vigevano alcune restrizioni dovute alla pandemia da Covid. Sinceramente penso che fra tutti gli esami svolti in questi tre anni, sia stato quello in cui ho avuto maggior ansia e preoccupazione. Ansia dovuta principalmente dall’idea che il mio corso di laurea triennale iniziava già in salita e dal pensiero di non essere all’altezza del percorso di studi che volevo intraprendere, avendo avuto un esame aggiuntivo che in pochi avevano. Inoltre l’ansia era accentuata dal fatto che fosse un esame online, e che quindi potessi avere problemi legati alla connessione internet, o a uno spegnimento improvviso del pc, senza dimenticare il timore che un’eventuale non superamento dell’esame non mi avrebbe permesso di sostenere l’esame di matematica generale (essendo propedeutico). Fortunatamente tutto ciò non è avvenuto ed è andato tutto bene».

E qual è stato invece l’esame che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
«Sicuramente Storia del pensiero economico, che ho sostenuto in quest’ultima sessione con il professor Sebastiano Nerozzi. È stato un esame molto stimolante per le tematiche trattate, ma soprattutto per la grande capacità comunicativa del docente. Un professore veramente in grado di trasmettere tutta la sua passione per la storia economica. Inoltre, ho apprezzato particolarmente la possibilità di avere un punteggio bonus - aggiuntivo alla valutazione finale - basato su un’esposizione orale, suddivisi per gruppi. A ogni gruppo di studenti è stato affidato l’approfondimento di un personaggio storico, con l’analisi della sua vita, del suo pensiero, dei suoi scritti e i relativi rapporti con altri autori».

Qualche scaramanzia o portafortuna che ti ha accompagnato ad ogni tuo esame?
«Non sono una persona scaramantica e quindi non ho mai avuto riti o portafortuna particolari. Tuttavia, prima di ogni esame, o più in generale prima di un evento importante, ho l'abitudine di mangiare una caramella alla menta. Non la considero una scaramanzia - in quanto non attribuisco alla caramella un valore simbolico per la buona riuscita della prova - tuttavia mi aiuta a gestire l'ansia, a trovare la giusta concentrazione e ad entrare nel mindset giusto».

Tra poco ti laureerai, di che cosa tratta la tua tesi?
«Il titolo della mia tesi di laurea è Concorrenza internazionale. Vantaggi comparati e convergenza inflazionistica in Europa, e la professoressa Giuseppina Malerba, docente di Politica economica, è il mio relatore. L’obiettivo del mio elaborato è quello di spiegare il concetto di concorrenza internazionale, analizzando la visione dell’economista britannico David Ricardo e focalizzando l’attenzione su alcuni fattori – come i fenomeni inflazionistici e i tassi di cambio valutari - che hanno un impatto sulla dinamica concorrenziale a livello internazionale. La concorrenza internazionale non è solo una questione di competizione tra nazioni, ma rappresenta un motore fondamentale per lo sviluppo economico e per la distribuzione dei benefici dell'integrazione economica globale».

Da laureando che cosa ti senti di consigliare a una futura matricola per affrontare al meglio il proprio percorso universitario?
«Un consiglio che mi sento e credo di poter dare alle future matricole è quello di frequentare il più possibile le lezioni in università, e di sfruttare i tempi liberi tra una lezione e l’altra nelle aule studio; aule in cui io personalmente sono riuscito a studiare con maggior efficacia, senza distrazioni e perdite di tempo. Per gestire al meglio una sessione d’esame penso sia fondamentale saper pianificare in anticipo le date degli esami, senza aver fretta e ansia di terminare il prima possibile, ma utilizzando tutti i tre appelli a disposizione. Infine ritengo fondamentale che ognuno di noi, fin dall’inizio, debba acquisire una giusta consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie capacità».

Vale a dire?
«Veniamo tutti da percorsi ed esperienze diverse, non paragonabili tra loro. Ognuno farà il suo percorso con i suoi tempi, e credo sia importante evitare confronti con chi magari riuscirà a passare un esame prima, o meglio, di noi. Siamo tutte persone differenti e non sarà mai un voto a giudicare chi siamo e quanto valiamo».

E dopo la laurea che cosa ti aspetta?Quali sono i tuoi programmi, i tuoi sogni e il futuro che ti immagini...
«Per quanto riguarda il mio futuro accademico, il prossimo anno inizierò la laurea magistrale in Management per l'Impresa sempre in Università Cattolica.  Per quanto riguarda invece i miei programmi futuri, un sogno che coltivo da anni ormai e che mi piacerebbe realizzare a breve, è quello di fare un mese di volontariato in un paese dell’Africa e poi successivamente - in un secondo momento - avere la possibilità di svolgere una professione che abbia contatti con l’Africa, che sia attiva direttamente sul campo o anche solo indirettamente. Ad esempio tramite una ONG, attualizzando l’idea di economia sociale, no profit, settore che apprezzo e in cui mi identifico fortemente. Mi piacerebbe che la mia futura laurea magistrale fosse un volano per trovare non solo una professione interessante, ma anche di valore, in grado di arricchirmi a livello umano».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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