Cercare la risposta che la musica può dare agli eventi politici in corso è una delle ragioni alla base della scelta del programma proposto dal Maestro Luca Buratto giovedì 13 novembre a conclusione della quarta edizione del Pianoforte in Ateneo nell’Aula Magna dell’Università Cattolica, ancora una volta gremita e appassionata. Una risposta, ad esempio, alle grandi guerre, come nel caso de La Valse di Ravel che sembra quasi una deflagrazione della civiltà occidentale attraverso la forma del Walzer, brano che ha chiuso la serata raccogliendo i calorosi applausi del pubblico. Il secondo fil rouge sotteso al programma impegnativo e coinvolgente della serata è la danza: quella delle Davidsbündlertänze di Schumann, ma anche degli ultimi Studi di Debussy, opere enigmatiche, frizzanti e piene di vita.
A differenza di altre arti per le quali la fruizione delle opere richiede di spostarsi fisicamente in altri luoghi, «noi abbiamo la fortuna di avere sempre a nostra disposizione con i capolavori lasciati da grandi artisti» - ha detto Buratto parlando della musica, grande passione della sua vita.
L’introduzione della serata è stata a cura del professor Enrico Reggiani, direttore scientifico dell’iniziativa, oltre che professore di Letteratura inglese e direttore dello Studium musicale di Ateneo, insieme al Maestro Davide Cabassi, ideatore artistico e docente presso il Conservatorio di Milano.
Frutto dell’intesa tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Milano, e Kawai Pianos di Hamamatsu, una delle più importanti Case del mondo degli strumenti musicali, il Pianoforte in Ateneo da quattro anni costituisce un’opportunità unica e gratuita per la città di Milano. Ascoltare pianisti di fama internazionale, alcuni già affermati e con una lunga esperienza, altri che sono giovani talenti emergenti e già riconosciuti, è il primo grande obiettivo raggiunto dal progetto che ogni anno riscuote un notevole successo di pubblico. Un valore aggiunto è rappresentato dall’aspetto cultural-musicologico curato dal professor Reggiani attraverso la “piano-culture” che si esprime attraverso le Masterclass, quando è possibile tenute dagli stessi artisti coinvolti nelle performance in Aula Magna, e anche attraverso gli incontri cultural-musicologici tenuti dal professore Reggiani prima di ogni concerto. Si tratta di momenti di incontro in particolare rivolti agli studenti del corso “Linguaggi musicali in prospettiva storica”, volti ad approfondire in prospettiva interdisciplinare alcuni aspetti storici, culturali e musicali dei brani scelti per il programma della serata.
Nel corso del 2025 da marzo a novembre si sono susseguiti i pianisti Roberto Plano, Monica Zhang, Roberto Prosseda, Dina Ivanova, Mauricio Vallina, Avery Gagliano e Luca Buratto in chiusura.
Playlist - la quarta stagione di Pianoforte in Ateneo