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Premio Gemelli, la Cattolica valorizza il suo capitale umano

11 dicembre 2025

Premio Gemelli, la Cattolica valorizza il suo capitale umano

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Una tradizione che si rinnova di anno in anno per celebrare coloro che hanno saputo distinguersi per talento, merito e forte senso di responsabilità nello studio. Si è svolta martedì 9 dicembre, per la prima volta negli spazi nuovi del Polo San Francesco dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la 65° edizione del Premio Agostino Gemelli, l’appuntamento istituito nel 1960 in memoria del fondatore dell’Ateneo e dedicato ai migliori laureati delle 12 Facoltà.

«Siete gli ambasciatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore», ha esordito il rettore Elena Beccalli, congratulandosi con i premiati, protagonisti della cerimonia. Riprendendo le parole pronunciate dall’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, durante l’omelia in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, il rettore Beccalli ha spiegato come l’impegno dell’Ateneo debba essere caratterizzato da una duplice eccellenza: quella della cultura e quella della virtù. Se la prima è immediatamente comprensibile, ha detto, la seconda rappresenta il tratto identitario del Premio Gemelli. «L’eccellenza della virtù non significa competizione, misurazione delle performance, mera trasmissione di competenze. È piuttosto cooperazione sana, capacità di mettere a frutto i propri talenti insieme agli altri, educare a uno sguardo lungo e integrale, facendo esperienza del sapere e traducendolo in un servizio concreto». Il rettore ha quindi rivolto ai premiati un doppio ringraziamento: «Il grazie non è solo per ciò che avete realizzato, ma per ciò che farete, portando nel mondo del lavoro lo stile appreso durante il percorso di studio. Avrete molte occasioni per testimoniare questa eccellenza della virtù».

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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La professoressa Beccalli si è soffermata sul ruolo dell’Associazione dei laureati “Ludovico Necchi”, invitando i nuovi professionisti a mantenere un contatto vivo con l’Ateneo: «In questa nuova sede che oggi ci accoglie e che rappresenta il presente e il futuro della nostra Università, la Necchi acquisisce un valore ancora più forte nel custodire e ravvivare le relazioni tra i nostri laureati: è il luogo dove prende forma l’alleanza tra generazioni, tema al centro dell’anno accademico».

Aspetti richiamati anche dal presidente di Alumni Cattolica – Associazione Necchi Andrea Patanè, che ha infatti ricordato quanto l’associazione sia un luogo di cura dei rapporti nati in Università, coltivati e mantenuti lungo tutto il corso della vita professionale e personale. «La Necchi è occasione per ritornare, per essere comunità, per continuare nel tempo a essere ciò che siamo stati. La presenza oggi di tanti associati testimonia quanto ci si senta parte di una famiglia», ha osservato.


Anche fra Renato Delbono, assistente spirituale nazionale degli Alumni, è tornato sul tema della comunità, tratto distintivo dell’esperienza in Cattolica. «La nostra non è un’associazione di volti anonimi, ma di persone che hanno vissuto l’Università come esperienza di sapere ricevuto e da trasmettere. Non competitività e non arrivismo: questo è il nostro stile».

Una cerimonia dal carattere corale, cui hanno preso parte i presidi di facoltà, i docenti relatori delle tesi e l’assistente ecclesiastico generale, monsignor Claudio Giuliodori.

La commissione giudicatrice - composta dalla professoressa Ivana Pais, da fra Renato Delbono e dal giornalista del Sole 24 Ore Mauro Meazza, conduttore della serata - ha selezionato sulla base del curriculum universitario le eccellenze dell’anno solare 2024,

Nel corso della cerimonia sono stati quindi proclamati i migliori laureati dell’anno 2024: per la Facoltà di Medicina e chirurgia il riconoscimento è andato ad Alessandra Vicari e Laura Tancredi, per Giurisprudenza a Francesco Dean, per Scienze politiche e sociali a Andrea Farinella, per Economia ad Alessandro Pollastri, per Lettere e filosofia a Roberta Capriati, per Scienze della formazione a Maria Vittoria Lami, per Scienze agrarie, alimentari e ambientali a Elisa Molinari, per Scienze matematiche, fisiche e naturali a Tommaso Grandi, per Scienze bancarie, finanziarie e assicurative a Filippo Milani, per Scienze linguistiche e letterature straniere a Vanessa Luisa Carla Ribolzi, per Economia e Giurisprudenza a Nexhmije Xeka, per Psicologia a Cecilia Bianco.

Invitati a condividere brevi riflessioni sulla propria esperienza, dalle parole dei premiati è emersa un’immagine ricca e genuina della Cattolica come comunità di amicizia, di sostegno e di stimoli. Molti hanno ricordato l’importanza delle famiglie, che spesso hanno sostenuto sacrifici significativi, e la disponibilità dei docenti, il dialogo costante, la collaborazione tra studenti. Il Premio Gemelli è stato percepito come un incoraggiamento a proseguire, a continuare a migliorarsi, a mantenere viva la curiosità e la passione per la ricerca, con il desiderio di restituire quanto ricevuto in termini di educazione e valori.

Inoltre, la casa editrice Vita e Pensiero, per mano del suo direttore Aurelio Mottola, ha conferito un Premio speciale alla premiata della Facoltà di Psicologia, Cecilia Bianco, con la pubblicazione in ebook della sua tesi, dedicata al tema della violenza di genere nei suoi risvolti digitali, per il forte interesse pubblico e la qualità scientifica e formale del lavoro.

La 65° edizione del Premio Agostino Gemelli si è chiusa con un momento conviviale, ma soprattutto con la consapevolezza condivisa che il valore di questo riconoscimento va ben oltre l’occasione celebrativa poiché mantiene vivo lo spirito originario dell’Ateneo: essere un luogo non solo di trasmissione del sapere bensì di esperienza del sapere che forma persone chiamate a testimoniare uno stile fatto di collaborazione, servizio e ricerca del bene comune. I premiati diventano così - come ha ricordato il rettore - ambasciatori dell’eccellenza della virtù, un’eredità preziosa per il mondo, nel mondo.

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