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Quando la geopolitica scende in campo

21 ottobre 2021

Quando la geopolitica scende in campo

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Più della metà della popolazione mondiale ha visto gli ultimi mondiali. La Fifa conta più Stati membri dell’Onu. Il calcio spesso genera un giro di affari superiore a molte economie nazionali. Ecco perché da tempo non è più solamente un gioco. Gli intrecci tra pallone e geopolitica sono il filo rosso che lega gli interventi del prossimo incontro del ciclo AserIncontra, in programma lunedì 25 ottobre alle 18.30, dove sarà presentato il libro “Calcio & geopolitica. Come e perché i paesi e le potenze usano il calcio per i loro interessi geopolitici globali”.

Nelle 200 pagine del volume pubblicato da “Edizioni mondo nuovo” il campo di gioco è delimitato da gasdotti e sfide energetiche, sul terreno competono interessi e identità nazionali da difendere o da affermare attraverso la lingua più parlata del mondo. Basti pensare che negli ultimi vent’anni quattro delle cinque edizioni dei Mondiali sono state organizzate da paesi del gruppo BRICS, le cosiddette economie emergenti; oppure che esistono nazioni come Palestina e Hong Kong che nell’Onu figurano come semplici osservatori mentre sono riconosciute dalla FIFA.

Un articolo di

Michele Nardi

Michele Nardi

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Senza andare troppo lontano pensiamo a Scozia, Galles o Irlanda del nord, che a livello politico sono inglobate nel Regno Unito mentre nel calcio sono nazioni a tutti gli effetti.

E quanti intrecci corrono verso il Qatar: petrolio, islam politico, interessi strategici e diritti umani si mescolano nella partita che ha assegnato alla monarchia qatariota il prossimo Campionato Mondiale: «Il Qatar è una potenza regionale in ascesa, che con gli accordi di Doha si proietta anche verso l'Afghanistan – ha sottolineato Alessio Postiglione, autore del libro-. Si tratta di un Paese in grado di influenzare l'infosfera globale, attraverso Al Jazeera. II Paese è esponente di punta dell'Islam politico dei Fratelli Musulmani - al governo qui, nella Striscia di Gaza e in Turchia -, e competitor delle Monarchie del Golfo e degli Stati laici. Il Qatar stesso utilizza il calcio per promuovere la sua immagine a livello globale. Esemplificativo il caso dei Mondiali che si giocheranno lì l'anno prossimo, sui quali pende anche l'accusa di essere stati assegnati attraverso la corruzione, e il protagonismo dei fondi qatarioti, prima finanziatori del Barcellona e infine proprietari del Paris Saint Germain».

L’incontro si terrà in modalità mista. I relatori saranno in presenza nella sede di Aseri, in via San Vittore 18 a Milano. Interverranno il prof. Vittorio Emanuele Parsi, direttore dell’Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica, assieme ai coautori del volume Valerio Mancini, direttore del Centro di Ricerca della Rome Business School e il politologo Narcìs Pallares-Domenech. Parteciperà Massimo Cosentino, attuale General Manager del club svizzero Fc Sion ed ex dirigente di Inter, Sampdoria e Torino.

La partecipazione è libera ma occorre la registrazione all’evento. La disponibilità dei posti in presenza è limitata e l’ingresso sarà possibile solo esibendo il green pass.

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