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Scholars, un premio all’alto magistero del professor Quadrio Curzio

14 dicembre 2023

Scholars, un premio all’alto magistero del professor Quadrio Curzio

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“Per l’alto magistero lungamente profuso nell’Università Cattolica del Sacro Cuore e nel mondo della scienza”. È questa la motivazione incisa a chiare lettere nella targa consegnata per mano del suo presidente, il professor Edoardo Teodoro Brioschi, al primo socio onorario dell’Associazione degli Scholars dell’Ateneo: l’economista Alberto Quadrio Curzio, presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

«Un riconoscimento che mi onora e giunge tra i più graditi sia perché mi è stato attribuito dalla Cattolica alla quale tanto debbo  ma adesso soprattutto perché proviene dalla nuova iniziativa degli “Scholars”, la cui attività va a completare il panorama delle iniziative partecipative espresse in primis dai docenti, dal personale tecnico amministrativo e da molte altre componenti che costituiscono l’identità della nostra istituzione», esordisce il professor Quadrio Curzio, emerito dell’Università Cattolica, Ateneo in cui si è laureato e dove è stato ordinario di Economia politica dal 1976 al 2010 e preside della Facoltà di Scienze politiche dal 1989 al 2010.

Un legame forte che indirettamente risale agli anni Venti del secolo scorso, quando padre Gemelli fondò l’”Opera Impiegate”, promossa dal frate francescano per aiutare le donne che vivevano a Milano per lavorare, ma che avevano un luogo di nascita e di residenza distante dalla città. Spiega Quadrio Curzio: «Tra di loro vi era anche mia mamma, che, nata e vissuta in Valtellina, dove si era formata con vari studi di secondaria superiore, a quei tempi lavorava a Milano. Questo resta per me un ricordo indelebile perché richiama alla mente la visione di padre Gemelli che aiutava le lavoratrici di allora offrendo loro la possibilità di vivere nel capoluogo lombardo», racconta il professor Quadrio Curzio. Per questo motivo, «vorrei dedicare il premio a questa Opera che padre Gemelli costruì e rese attiva».

Del resto «la storia della Cattolica è costellata di personalità straordinarie». Basti solo pensare alla figura di Marcello Boldrini, grande statistico, demografo e vero mentore di Enrico Mattei. O a professori che sono stati anche maestri dello stesso professor Quadrio Curzio: Francesco Vito, Siro Lombardini, Carlo Felice Manara, Luigi Pasinetti. «Ricordo che nell’anno in cui mi sono laureato con Lombardini, eravamo in cinque. Profondamente uniti dalla nostra amicizia, dalla appartenenza all’istituzione e dalla nostra formazione comune. Tutti siamo diventati professori ordinari: il sottoscritto di Economia politica, prima a Bologna e poi a Milano, Romano Prodi di Economia industriale e Carlo D’Adda di Economia monetaria a Bologna, Pier Carlo Nicola di Economia matematica e poi di Matematica economica alla Statale di Milano, Terenzio Cozzi di Politica economica alla Università di Torino».

Ecco perché è fondamentale «coltivare la memoria», senza perdere di vista la lunga traiettoria da cui si proviene. «A mio avviso il compito di un docente dell’Università Cattolica è essere una personalità preparata nella sua scienza e leale con l’istituzione. Nello stesso tempo ogni professore dovrebbe rivisitare la storia della sua specializzazione anche nel contesto dell’Ateneo. Ciascuno di noi ha una sua genealogia, è erede di tante personalità che ne caratterizzano la sua identità». Tutto ciò è importante alla luce del contesto attuale, dove nelle economiche si sta troppo sottovalutando la storia economica e quella del pensiero economico. E da questo punto di vista, dice Quadrio Curzio rivolgendosi alla platea di Scholars riunita nell’Aula Maria Immacolata per assistere alla cerimonia di consegna della targa, «la vostra iniziativa ha anche questo scopo: ricordare il passato e valorizzare il presente».

Del resto, «la nostra Associazione, sorta nel 2020, anno in cui l’Ateneo si apprestava a celebrare il centenario della sua fondazione, è nata proprio per ricordare quel flusso enorme di docenti che ha percorso il suo secolo di storia», precisa il professor Brioschi. «Un’idea che comincia sempre più a essere apprezzata, considerando che oggi l’Associazione, rispetto ai cinque associati iniziali, può contare oggi su una cinquantina di soci rappresentanti delle 12 Facoltà», e che insieme condividono l’obiettivo di «farsi comunità operosa e contribuire al perseguimento delle finalità dell’Ateneo».

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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