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Stage, la prima tappa del viaggio nel mondo del lavoro

18 dicembre 2020

Stage, la prima tappa del viaggio nel mondo del lavoro

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L’esperienza dello stage è un investimento se concepita come una preziosa e feconda opportunità di apprendimento durante il proprio percorso universitario, sperimentandosi fuori dalle mura protettive dell’Ateneo. È uscendo dalla propria comfort zone, nella fatica di vivere una esperienza in contatto con i mondi lavorativi reali, che si arricchisce e si consolida la propria traiettoria di crescita e di progettualità professionale».

Con queste parole il professor Giuseppe Scaratti, coordinatore della commissione stage di progetto della Facoltà di Economia, ha sottolineato il grande successo dell’Accounting & Consulting Day, le due giornate di orientamento per la scelta dello stage dedicate alle studenti delle lauree magistrali della Facoltà che ha fatto registrare più di 1700 presenze per oltre 400 studenti di confrontarsi con più di 50 esponenti di realtà importanti come EY, PwC Italy, BDO Italia, Accenture Italia, BIP, Deloitte Italia, Pirola Pennuto Zei & Associati, KPMG Italy, Valuement. Un'occasione per conoscere le posizioni offerte dalle aziende e, grazie alle Q&A Sessions, per confrontarsi con gli HR sull’azienda, sul percorso di crescita e sul processo di selezione.

Un successo che rimarca quanto questo strumento sia centrale nella formazione umana e professionale degli studenti: «L’Università Cattolica – spiega Scaratti - ha deciso di attivare l’esperienza dello stage di progetto proprio per qualificare e irrobustire il profilo professionale e la contrattualità lavorativa degli studenti in uscita. Per questo motivo l'Ateneo offre la possibilità agli studenti, oltre alla rete dei contatti consolidata nel tempo e offerta attraverso Stage & placement, di individuare anche autonomamente l’opportunità di stage ritenuta più confacente e rilevante. Uno stage che sia significativo, pertinente e congruente con il proprio percorso accademico di formazione».

«La posta in gioco non è la convalida dello stage – prosegue - ma il confronto diretto con il mondo lavorativo reale, forgiando la tempra della propria preparazione e acquisendo la ricchezza di una esperienza sul campo. Questo è il valore generato dallo stage di progetto, ben oltre il voto finale, che certo auspicabilmente può e deve essere il più elevato possibile, ma non è il fine dello stage. Avere nel proprio piano di studi l’esperienza di uno stage – conclude Scaratti - curricolare o meno, non è il risultato di un calcolo di convenienza, ma l’intrapresa di un apprendimento che fa crescere e rende più solido il profilo degli studenti che lo scelgono con consapevolezza, lungimiranza e libertà, accettando i vincoli e le strettoie che pure esistono, ma liberando le vele del viaggio di costruzione del proprio progetto verso il futuro».

Un articolo di

Redazione

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