I Big Data e l’Intelligenza Artificiale rappresentano un tassello fondamentale per il futuro dei sistemi sanitari. In particolare saranno sempre di più decisivi nella gestione dei pazienti anziani e fragili. Per questo motivo, all’interno del corso “Quality & Operations”, gli studenti della laurea magistrale di HealthCare Management della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica, campus di Roma, sono stati chiamati a lavorare in gruppo su un progetto che ha visto la collaborazione anche del direttore sanitario del Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Andrea Cambieri; del Gemelli Generator, rappresentato da Andrea Damiani (responsabile AI R&D) e Carlotta Masciocchi (responsabile progetti); e da Christian Barillaro, direttore Uoc Cure Palliative e Centrale di Continuità Assistenziale del Policlinico Gemelli.
Gli studenti hanno quindi presentato i lavori di gruppo sul tema “Redesign patient flow logistics for elderly and fragile patients: the role of big data and Artificial Intelligence”. L’incontro è stato aperto da Gilberto Turati, professore ordinario di Scienza delle Finanze della Facoltà di Economia e coordinatore della laurea magistrale in ‘Management dei Servizi’. «Iniziative come questa – ha spiegato Turati - che fanno riflettere i nostri studenti di Healthcare Management sul ruolo dei Big Data per il management sanitario, anche attraverso la conoscenza di una iniziativa importantissima come Gemelli Generator, sono cruciali per il futuro dei sistemi sanitari I dati e, soprattutto, l’interoperabilità delle banche dati, saranno sempre più un fattore competitivo nel prossimo futuro dei sistemi sanitari, con conseguenze rilevanti per i pazienti, per il management delle imprese e per i policy maker. Basti pensare alle vicissitudini del Fascicolo Sanitario Elettronico per rendersene conto: un fascicolo che racchiude tutte le informazioni riguardanti la nostra salute potrebbe aiutare i medici a fare diagnosi migliori conoscendo la nostra storia clinica, potrebbe evitare sprechi di risorse con duplicazioni di esami, potrebbe insegnare ai policy maker le difficoltà nei percorsi di cura e dove intervenire. Che non si sia ancora riusciti a realizzarlo compiutamente dà conto delle difficoltà di mettere a sistema i dati come risorsa cruciale per il futuro e degli investimenti che devono essere fatti in questa direzione».
Secondo Stefano Villa, professore ordinario di Economia aziendale della Facoltà di Economia e coordinatore del Corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi «la gestione del paziente anziano fragile rappresenta un’importante sfida per il futuro dei sistemi sanitari. In questo contesto l’Intelligenza Artificiale può fornire un significativo supporto per il management nella attività di pianificazione, disegno, implementazione ed esecuzione dei percorsi di cura e presa in carica con un impatto positivo su di una serie di dimensioni quali tempi di attesa, lunghezza delle degenze, appropriatezza del setting assistenziale e miglioramenti degli outcome clinici. Tutto passa dalla possibilità di raccogliere in modo tempestivo e accurato dati validi e affidabili”. “In questa prospettiva i vari gruppi hanno proposto una serie di soluzioni efficaci e innovative» ha aggiunto Villa, quali, ad esempio, l’utilizzo di un sensore ottico da posizionare sul letto del paziente (progetto CECA “Continuity of Elderly Care Assistance); l’implementazione di un sistema di monitoraggio dentro e fuori l’ospedale (progetto ENEA “Elderly Never Ever Alone”); la creazione di un patient portal e di un sistema di monitoraggio (progetto “No place like home”) e l’utilizzo di "wearable" medical devices o di braccialetti elettronici (progetto VANDA “Virtual Assistance Nursing Domicilie and Aid).