Dal 23 al 28 agosto scorsi si è tenuta online la Scuola Estiva internazionale in Studi Danteschi, organizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con il Centro Dantesco dei Frati minori conventuali di Ravenna e l’Università degli Studi di Verona. Giunta all’importante anniversario della XV edizione nell’anno del centenario dantesco, essa ha visto la partecipazione di oltre 70 iscritti, con un programma declinato sul fronte non solo letterario e filologico, ma anche storico, artistico, filosofico e linguistico, come ha illustrato nell’intervento di apertura Giuseppe Frasso, ricordando la nascita della Scuola e le figure di due importanti dantisti scomparsi legati alla sua attività, Emilio Pasquini e Saverio Bellomo.
Le lezioni hanno alternato l’analisi puntuale di testi, personaggi o immagini dantesche (Lino Pertile e Zygmunt Barański si sono soffermati, rispettivamente, sui canti XXIV-XXVI del Paradiso e sulla descrizione dantesca del cielo delle Stelle Fisse; Giuseppe Ledda sulla figura di san Domenico; Natascia Tonelli sulla cosiddetta “femmina balba”) alla presentazione di affreschi di più ampio respiro legati alla spiritualità dantesca (mons. Marco Ballarini ha trattato della preghiera nella Commedia; Giacomo Mariani ha illustrato, alla luce di passi danteschi, il problema della possibilità di salvezza ultraterrena per gli infedeli) e ancora alla riflessione su questioni di carattere più tecnico (Luca Serianni ha presentato i neologismi introdotti dal poeta e la loro collocazione nell’italiano moderno; Gian Maria Varanini ha riflettuto sulle peculiarità stilistiche della prosa notarile coeva al poeta, di estremo interesse anche nella prospettiva di un’indagine sulle sue opere latine, prime tra tutte le epistole; Claudio Giunta ha portato esempi di come commentare le liriche dantesche).
Sul versante artistico, Laura Pasquini ha illustrato le possibili suggestioni dei mosaici ravennati sulla tessitura retorica di vari passi della Commedia (in particolare del Paradiso), mentre Lucia Battaglia Ricci ha presentato un’ampia carrellata di elementi iconografici legati alle miniature che spesso impreziosiscono i manoscritti danteschi. Non sono d’altra parte mancati interventi sulla ricezione moderna di Dante (come quelli di Kristina Landa, che ha presentato la fortuna della Commedia nella Russia di Stalin, o di Giuseppe Lupo, che ha illustrato il rapporto della Commedia, e in particolare di alcuni versi di Inferno XXI, con gli inizi della letteratura industriale) o momenti di incontro e di dialogo con personalità in vario modo legate al poeta, come l’editore Alfio Longo, che ha tracciato le linee del suo impegno culturale sul fronte dell’editoria umanistica e dantesca, e l’attore Christian Poggioni, che ha spiegato metodi e problemi di approccio al testo della Commedia da un punto di vista performativo.
Il pomeriggio di martedì 24 agosto ha sottolineato l’importante legame tra la Scuola Estiva e Ravenna, “ultimo rifugio” dell’Alighieri, attraverso una visita a distanza alla mostra “In su ’l lito di Chiassi”. Tesori danteschi nelle biblioteche e negli archivi di Ravenna guidata da Floriana Amicucci (Biblioteca Classense), Claudia Foschini (Archivio Storico Comune di Ravenna) e Federica Fabbri (Biblioteca Centro Dantesco). Proprio la città di Ravenna ha celebrato con particolare solennità, lo scorso 12 settembre, il settimo centenario dantesco con la “Messa di Dante” officiata nella basilica di San Francesco dal cardinal Gianfranco Ravasi, che nel pomeriggio ha tenuto anche la lectio magistralis “Come l’uom s’etterna”: la teologia di Dante presso la Biblioteca Classense. Sempre lo stesso giorno si è svolta la tradizionale offerta dell’olio al sepolcro di Dante da parte del Comune di Firenze; la giornata si è conclusa con un concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti. A coronare le celebrazioni si è svolta la sera del 13 settembre la cerimonia del Dantis poetae Transitus presieduta dal cardinal Mauro Gambetti.