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Teatro, passione e… professione

18 aprile 2023

Teatro, passione e… professione

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Dalla scrittura drammaturgica al lavoro attoriale, dalla regia di uno spettacolo alle dinamiche di reclutamento dei componenti di una compagnia teatrale.

Quando si parla di professioni performative nulla è più efficace delle testimonianze dirette e dei racconti di esperienze vissute in prima persona.

Un campione della varietà di approcci e professioni possibili lo hanno fornito Sara Pessina, Michele Segreto e Davide Gasparro, ospiti del ciclo Stars of DAMS, curato dalle docenti Maria Rita Simone e Carla Bino.

Da studenti del corso STARS, oggi ri-denominato DAMS, oggi sono infatti affermati professionisti del teatro e dello spettacolo.

Sara, diplomata alla Scuola Paolo Grassi dopo la laurea in Cattolica, con la sua compagnia Teatro Ex Drogheria, fondata a Bergamo nel 2012, lavora sulla performance sociale. Ossia «uso il teatro come strumento per indagare dinamiche di comunità e territoriali, per creare spettacoli su tematiche d’interesse comune».

Qualche esempio: La via delle zitelle ha raccolto la visione di 50 donne diverse per restituire una visione corale e sfaccettata della questione femminile contemporanea, mentre Slow Emotion – movimenti performativi tra Bergamo e Brescia sarà un viaggio-spettacolo che collegherà le città capitali della cultura da maggio a ottobre 2023. 

Sara firmerà la regia dello spettacolo con Michele Segreto, secondo ospite del ciclo di incontri e fondatore nel 2012 di servomutoTeatro che, dieci anni e diverse produzioni dopo, nel 2022 è stato selezionato come una delle compagnie più interessanti del panorama nazionale dalla prima edizione di Hystrio Festival.

«Con due compagni d’Università fondammo la nostra associazione culturale e la chiamammo così “in onore” del servo-muto inchiodato sul pavimento della stanza dove facevamo le prove: ci obbligava muoverci attorno ad esso» ricorda.

La prima intuizione arriva nel 70° anno dalla battaglia di Nikolajewka. «Eravamo agli inizi. Cosa potevamo fare per far notare i nostri spettacoli rispetto ad altri? Selezionare le tematiche. Così ci concentrammo sugli anniversari».

Nacque così Lungo la distesa del lupo, che ripercorre i giorni della ritirata in Russia dell’A.R.M.I.R., presentando la storia di uno e di tanti uomini sia dal punto di vista italiano che russo.

«Fu un piccolo successo: ci chiesero repliche in tutte le sezioni alpine della provincia di Brescia, che sono moltissime, e l’Associazione Nazionale Alpini ci sostenne».

Seguirono produzioni come Zinnfigur (inserito nel Programma Ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri) o Oppie*, che narra la vicenda del fisico teorico Julius Robert Oppenheimer, sul banco degli imputati per essersi rifiutato di costruire la bomba all’idrogeno per il governo americano.

La svolta? «L’esperienza biennale con Emilia Romagna Teatro. Cercavano attori, registi e drammaturghi per raccogliere e mettere in scena le testimonianze dei sopravvissuti al terremoto del luogo. Il teatro come mezzo per superare il trauma collettivo».

C’è stata infine la testimonianza di Davide Gasparro che, terminato il DAMS e diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro, dal 2014 collabora con l’istituzione milanese come attore (ad esempio nell’Arlecchino di Giorgio Strehler, lo spettacolo più noto del Piccolo Teatro), assistente alla regia e regista.

L’ultima regia da lui firmata è quella per l’opera lirica “Cinderella” che ha portato in scena a Westport, in Irlanda, mentre nei giorni precedenti al suo ritorno in via Trieste, si trovava al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dove è stato narratore ne L’italiana in Algeri «di cui ho scritto i monologhi della riduzione della drammaturgia di Rossini» racconta.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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