Una delle ultime canzoni di Cesare Cremonini si interroga su come si chiami La ragazza del futuro. Il cantante bolognese, nel brano, la descrive come “una stella ubriaca” che “balla”, “canta”, “ama e prova dolore”. Al termine del suo ultimo tour che l’ha portato in giro per gli stadi italiani, Cremonini si è chiesto più volte chi potesse essere davvero la ragazza del domani. Il popolare cantautore, di fronte agli studenti attenti che hanno gremito l’aula Gemelli dell’Università Cattolica, ha detto che le voleva attribuire un nome per dare un senso al disco e far sì che non rimanesse solo un cerchio di plastica.
Cremonini si è chiesto dove potesse vivere questa ragazza. Una risposta difficile da trovare nonostante i numerosi tour che gli hanno permesso di girare ogni angolo del Paese. «Solo più tardi – ha detto - ho capito che vive dove c’è l’autenticità. Allora l’ho cercata dove l’autenticità sopravvive, nelle scuole delle grandi periferie italiane». E dopo averla trovata, l’ha dipinta sui muri dei palazzi, diventati la tela da colmare per lo street artist Giulio Rosk. Come ha raccontato agli studenti, per Cesare Cremonini la ragazza del futuro rappresenta le nuove generazioni che sono l’antidoto fondamentale per contenere il veleno di questa società. Per agire, però, veleno e antidoto devono entrare in contatto perché, come ha ricordato il cantante, ci dev’essere un dialogo tra generazioni diverse. Dopo aver descritto agli studenti come si immagina il futuro, Cremonini si è confrontato con gli studenti scoprendo, pian piano, come loro sognano i ragazzi del domani.