Un sogno che diventa realtà

«Chi arriva in alto lo fa perché ci crede, perché studia, perché per tutta la vita non fa che coltivare la propria passione». Parola di Matteo Oscar Giuggioli, giovane attore in ascesa che giovedì 27 febbraio è stato protagonista dell’incontro “Un sogno che diventa concreto. Il ‘backstage’ della costruzione di una carriera”, in dialogo con Danilo Leone, Head of Consumer Marketing, FC Internazionale e docente del Master Ideazione e Produzione Audiovisiva, Cinematografica e per i Media Digitali. Nel giorno della consegna de diplomi agli studenti del master Massimo Locatelli, coordinatore DAMS e direttore scientifico del Master, introduce Giuggioli che racconta com’è essere giovani all’interno del mondo delle professioni: una storia di empowerment giovanile attraverso la ricostruzione delle tappe principali della sua carriera e dei punti fondamentali che caratterizzano non solo la sua vita lavorativa ma anche quella privata.

Dal debutto sul grande schermo con Gli sdraiati (Francesca Archibugi, 2017), Giuggioli alterna alla carriera cinematografica quella televisiva, fino alla sua ultima interpretazione nella serie Sky Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883, grazie alla quale ottiene il David Rivelazioni Italiane 2024. 

La sua formazione ha inizio a teatro, dove Matteo segue corsi di recitazione e riesce veramente a esprimere sè stesso: «ho iniziato a far teatro […] e mi sono sentito libero, il teatro fa bene», e per nutrire questa creatività bisogna «guardare tanti film, ascoltare tanta musica, leggere tanto […], devi essere curioso e ti devi circondare di persone curiose».

Durante l'incontro condivide alcuni degli aspetti più intimi e significativi del suo percorso professionale, tracciando un quadro di passione, sacrificio e dedizione. Uno dei temi emersi dal dialogo è l'ossessione: Giuggioli spiega come questa rappresenti per lui il motore fondamentale per il raggiungimento dei propri obiettivi. «L'ossessione funziona – dichiara l’attore, sottolineando l’importanza di focalizzarsi costantemente sul proprio lavoro – […] pensare anche in doccia a come dire quella battuta in modo migliore fa la differenza». 

Altro tema che accende un interessante dibattito è il concetto di fortuna, che spesso emerge quando si parla di successo. A tal proposito, l'attore risponde con grande schiettezza a una domanda provocatoria di Leone, smontando l’idea di fortuna casuale: «Non credo alla fortuna gratuita – dice Matteo – le cose avvengono perché sei nel posto giusto al momento giusto, ma solo perché lo hai voluto tu». La sua visione della fortuna è strettamente legata alla determinazione e all’impegno e la sua caparbietà nel lavoro viene alimentata ogni giorno dalle persone che lo sostengono da sempre: «oggi sono venuti anche i miei due migliori amici [...] squadra che vince non si cambia!». 

Danilo Leone, docente di Nuovi format per i media digitali, non può non porre una domanda proprio sui social media, tema cruciale soprattutto per chi lavora nel mondo dello spettacolo. Giuggioli, senza risparmiare sincerità, ammette di non sentirsi rappresentato dai media e che parte dell’ansia che vive tutti i giorni deriva dai social perché sente la pressione di dover sempre curare la propria immagine online e interagire costantemente con i follower. L’utilizzo dei social è nel suo caso una necessità professionale alla quale non può sottrarsi: «Mi hanno vietato di eliminarli!».

In conclusione, Massimo Locatelli riporta la conversazione sul tema centrale dell’incontro: essere giovani nel mondo del lavoro di oggi è un disvalore? Secondo Giuggioli «se hai vent’anni automaticamente perdi di credibilità», «bisogna far la gavetta, bisogna lavorare sul campo», ma dopotutto «questa è l’età giusta per sporcarsi le mani».