News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
07 gennaio 2021
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Vangelo di Matteo (Mt 4,12-17.23-25)
Siamo passati in pochi mesi da “Andrà tutto bene” a «2020. Il peggior anno di sempre» (copertina di Time). Questo repentino cambiamento la dice lunga sullo spaesamento che il Covid ha generato. Non è strano che uno dei più acuti osservatori della realtà del nostro tempo, Edgar Morin, abbia riassunto in una parola il sentimento oggi più diffuso: incertezza.
In questa situazione, si è costretti a navigare a vista, sospesi all’istante così apparentemente capriccioso. Attraversando le circostanze come a tentoni nel buio. Non sembra molto diverso dalla descrizione del profeta Isaia: «Il popolo che abitava nelle tenebre / vide una grande luce, / per quelli che abitavano in regione e ombra di morte / una luce è sorta» (Mt 4,16; cfr. Is 9,1).
Una domanda si impone: c’è una speranza per affrontare una situazione così drammatica? Cos’è questa luce che vince l’oscurità delle tenebre? «Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo» (Mt 4,23). Quell’annuncio è arrivato fino a noi. È una Presenza la nostra speranza.
Un articolo di
Docente di Teologia
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.