Gli antichi “agostini” sabato 11 novembre hanno vissuto una intensa mattinata ricca di relazioni, ricordi, attribuzione di riconoscimenti. Per la prima volta è stato consegnato il riconoscimento di “socio onorario” dell’Associazione. La primizia di questo conferimento è andata a Mario Gatti, direttore della sede di Milano dell’Università Cattolica, per la sua «disponibilità, affetto, amicizia al collegio», come ha affermato il presidente di Agostini Semper Daniele Clarizia. Il direttore di sede Gatti, nel suo ringraziamento, ha invitato i collegiali a essere «protagonisti del nostro tempo». Ha altresì riconosciuto nel ruolo dell’Associazione «l’importanza di un recupero delle radici non fine a se stesso o di sapore nostalgico ma finalizzato a vivere il presente». Il presidente Clarizia ha ribadito questa attenzione ai nuovi scenari dell’attualità nell’ambito del rapporto tra gli attuali collegiali e quelli già attivi nel mondo del lavoro al fine di favorire interrelazioni e scambi di esperienze e consigli. «Un segno di fecondità intergenerazionale che continua da novant’anni, cioè dalla fondazione del collegio Augustinianum nel 1933, con nuove idee e proposte come quella di patrocinare eventi sul territorio nazionale che diventa restituzione di quanto ricevuto».
Il direttore dell’Augustinianum Matteo Dominidiato ha ripercorso quella che è stata la vita del collegio durante lo scorso anno accademico, esponendo quello che caratterizzerà la quotidianità degli studenti per l’anno accademico in corso. Ha inoltre illustrato le statistiche odierne del collegio e il senso dell’essere oggi “agostini” con l’invito a «impegnarsi in collegio, che non è una perdita di tempo ma l’opportunità di vivere a fondo l’esperienza universitaria, l’amicizia disinteressata e la costruzione mattone dopo mattone del proprio futuro professionale».
È seguito poi il discorso appassionato dell’Agostino dell’anno 2023, Giuseppe Abatista, collegiale negli anni 1994-98 e fondatore del giornalino di collegio “Il Galletto”, ora vicepresidente della banca Popolare di Puglia e Basilicata. Ricostruendo la sua storia professionale e umana, che negli snodi più importanti ha incrociato le vite di altri “agostini”, ha così esortato gli attuali collegiali: «Il messaggio che voglio darvi oggi è che ogni percorso di carriera è diverso dagli altri, ma impegno, serietà, rettitudine, capacità di ampliare le proprie competenze e di costruire un network sono elementi comuni a qualsiasi carriera di successo, e dovete considerarli da oggi e per sempre gli strumenti con cui perseguire le vostre ambizioni».
La relazione finale è stata affidata a Sasha Cumia, Campari managing director. Nel suo intervento, introducendo il percorso di approfondimento del collegio per quest’anno accademico “Il segreto italiano. L’arte del fare impresa in Italia”, ha richiamato l’attenzione sul modello aziendale italiano, riuscito a essere virtuoso e di successo nel mondo, proprio come quello del Gruppo Campari basato su «passione, integrità, pragmatismo, stare insieme». Insomma, si prospetta un nuovo anno ricco di incontri, di dialogo, di confronto e di crescita in quello che, come ha detto il Rettore Anelli, identifica i collegi come l’espressione di «un progetto culturale ed esperienziale importante».