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Vita da collegio per un’esperienza di comunità universitaria

15 novembre 2023

Vita da collegio per un’esperienza di comunità universitaria

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C’è chi ha percorso tanti chilometri giungendo dalle più lontane regioni meridionali. C’è chi è addirittura arrivato dall’estero per rivedersi ed essere accolti dagli attuali studenti e studentesse dei collegi milanesi dell’Università Cattolica.

L’incontro di venerdì 10 novembre si è svolto in aula Gemelli, intitolata al fondatore dell’Ateneo che volle fortemente i collegi da lui considerati luoghi di accoglienza e di eccellenza per favorire lo studio di chi – anche allora e in condizioni più disagevoli – aveva macinato chilometri per studiare in Università Cattolica. Qui si sono ritrovati gli ex collegiali costituitisi in Associazioni - Agostini Semper, Mea (Marianum Ex Allieve), Associazione Alumni Collegio Ludovicianum - per partecipare all’iniziativa promossa da Alumni, la community che riunisce i laureati dell’Ateneo.

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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«Oggi il mondo della formazione universitaria sta cambiando, la stessa idea di “communitas” è sottoposta a un processo di cambiamento», ha detto il Rettore Franco Anelli, rivolgendosi ai collegiali con un discorso dal titolo “Intrecciando tradizione e futuro”, in cui ha collocato l’esperienza dei collegi nel divenire dei cambiamenti anche normativi dell’Ateneo. «La fluidità dei percorsi formativi del “3+2”, rispetto ai precedenti percorsi standardizzati e unitari, incide sulla “communitas” degli studenti. A ciò si aggiunge il senso di spaesamento rispetto agli studi liceali caratterizzati dai rapporti più personali con docenti e compagni di studi. In tale contesto la straordinarietà del collegio sta nello stabilire e costruire relazioni, fedeli al nostro intento per cui all’università si va e non ci si connette. E se oggi siete qui, dopo tanti anni, vuol dire che è ancora viva in voi quella esperienza di comunità universitaria che il collegio vi ha permesso di vivere appieno».

Dopo aver ascoltato le parole del Rettore Anelli, i numerosi presenti hanno assistito al concerto “La Milano di Jannacci. Un percorso musicale”, a cura di Isabella Tosca (voce), Claudio Tuma (Chitarre) e Marco Brioschi (tromba e filicorno), che ha creato il clima adatto per le assemblee associative.


L’Assemblea annuale dell’Associazione Marianne Ex Allieve è stata l’occasione per permettere alle studentesse del Collegio Marianum di trascorrere tre giorni all’insegna del recupero della tradizione e del desiderio di rinnovamento. La spinta a una convergenza intergenerazionale ha trovato conferma anche nella nuova composizione del consiglio direttivo. Le socie chiamate a votare, infatti, hanno particolarmente apprezzato il desiderio delle candidate più giovani di mettersi in gioco in una forma di associazionismo che potesse coniugare sia il proprio bisogno di crescita e confronto, sia quello delle attuali studentesse di ricevere risposte alle proprie esigenze o ai propri dubbi.

I risultati espressi hanno portato all’elezione dell’avvocato Rita Murgia (in collegio dall’a.a. 1997/98), nuova Presidente dell’Associazione, ma al contempo hanno permesso alla studentessa Francesca Pia Mazzotta, iscritta al IV anno della Facoltà di Giurisprudenza, l’ingresso in Associazione con il ruolo di consigliera grazie alla recente modifica statutaria sull’ingresso delle socie studentesse. La giornata di sabato 11 novembre è stata interamente dedicata alla scoperta della città di Brescia, Capitale italiana della cultura 2023 e perfetta testimone di tutte le trasformazioni politiche, storiche e artistiche che hanno interessato il territorio.


Gli antichi “agostini” sabato 11 novembre hanno vissuto una intensa mattinata ricca di relazioni, ricordi, attribuzione di riconoscimenti. Per la prima volta è stato consegnato il riconoscimento di “socio onorario” dell’Associazione. La primizia di questo conferimento è andata a Mario Gatti, direttore della sede di Milano dell’Università Cattolica, per la sua «disponibilità, affetto, amicizia al collegio», come ha affermato il presidente di Agostini Semper Daniele Clarizia. Il direttore di sede Gatti, nel suo ringraziamento, ha invitato i collegiali a essere «protagonisti del nostro tempo». Ha altresì riconosciuto nel ruolo dell’Associazione «l’importanza di un recupero delle radici non fine a se stesso o di sapore nostalgico ma finalizzato a vivere il presente». Il presidente Clarizia ha ribadito questa attenzione ai nuovi scenari dell’attualità nell’ambito del rapporto tra gli attuali collegiali e quelli già attivi nel mondo del lavoro al fine di favorire interrelazioni e scambi di esperienze e consigli. «Un segno di fecondità intergenerazionale che continua da novant’anni, cioè dalla fondazione del collegio Augustinianum nel 1933, con nuove idee e proposte come quella di patrocinare eventi sul territorio nazionale che diventa restituzione di quanto ricevuto».

Il direttore dell’Augustinianum Matteo Dominidiato ha ripercorso quella che è stata la vita del collegio durante lo scorso anno accademico, esponendo quello che caratterizzerà la quotidianità degli studenti per l’anno accademico in corso. Ha inoltre illustrato le statistiche odierne del collegio e il senso dell’essere oggi “agostini” con l’invito a «impegnarsi in collegio, che non è una perdita di tempo ma l’opportunità di vivere a fondo l’esperienza universitaria, l’amicizia disinteressata e la costruzione mattone dopo mattone del proprio futuro professionale».

È seguito poi il discorso appassionato dell’Agostino dell’anno 2023, Giuseppe Abatista, collegiale negli anni 1994-98 e fondatore del giornalino di collegio “Il Galletto”, ora vicepresidente della banca Popolare di Puglia e Basilicata. Ricostruendo la sua storia professionale e umana, che negli snodi più importanti ha incrociato le vite di altri “agostini”, ha così esortato gli attuali collegiali: «Il messaggio che voglio darvi oggi è che ogni percorso di carriera è diverso dagli altri, ma impegno, serietà, rettitudine, capacità di ampliare le proprie competenze e di costruire un network sono elementi comuni a qualsiasi carriera di successo, e dovete considerarli da oggi e per sempre gli strumenti con cui perseguire le vostre ambizioni».

La relazione finale è stata affidata a Sasha Cumia, Campari managing director. Nel suo intervento, introducendo il percorso di approfondimento del collegio per quest’anno accademico “Il segreto italiano. L’arte del fare impresa in Italia”, ha richiamato l’attenzione sul modello aziendale italiano, riuscito a essere virtuoso e di successo nel mondo, proprio come quello del Gruppo Campari basato su «passione, integrità, pragmatismo, stare insieme». Insomma, si prospetta un nuovo anno ricco di incontri, di dialogo, di confronto e di crescita in quello che, come ha detto il Rettore Anelli, identifica i collegi come l’espressione di «un progetto culturale ed esperienziale importante».

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