NEWS | Milano

Women in Finance, Scienze bancarie investe sulle studentesse

20 marzo 2024

Women in Finance, Scienze bancarie investe sulle studentesse

Condividi su:

Borse di studio per un totale di 35mila euro, alcune delle quali a copertura totale delle tasse, sia per studentesse iscritte sia per quelle che si immatricoleranno. E ancora: premi per stage, finalizzati alla stesura della tesi di laurea, e sostegni economici o logistici per studentesse fuori sede. Per non parlare delle attività di job shadowing, per seguire nel “day by day” professionisti di grandi aziende, corsi di formazione manageriale per lo sviluppo della leadership femminile e per la parità di genere, project work, percorsi di mentoring, eventi di networking.

Sono le molteplici attività offerte da Women in Finance, l’articolato programma ideato dalla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per valorizzare il talento e la leadership femminile delle studentesse ai fini di una maggiore inclusione nel mondo professionale.

«L’iniziativa si svolge per tutta la durata dell’anno accademico», ha spiegato la preside di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Elena Beccalli, durante la presentazione di martedì 19 marzo nella Cripta Aula Magna dell’Università Cattolica, introdotta dai saluti istituzionali del pro-rettore e delegato per le Pari opportunità dell’Ateneo Raffaella Iafrate, secondo cui la condizione per l’apporto del genio femminile in tutti contesti economico-sociali è «insistere sull’unicità e sul valore dell’essere donne».

 

 

 

Nel ribadire che “Women in Finance” è aperto anche agli studenti della Facoltà, la preside ha ricordato che il progetto è stato realizzato congiuntamente con il mondo delle imprese, vale a dire banche, assicurazioni società di gestione e di risparmio, società di revisione. «È un buon esempio di feconda sinergia tra università e mondo del lavoro per creare parità nelle opportunità».

Sedici le aziende e società che partecipano a “Women in Finance”, realizzato in collaborazione con il Board Facoltà - Mondo del lavoro: Unicredit, SAS, Mediobanca, Deloitte, Bper Banca, Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella Holding, Amundi Sgr, Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Crédit Agricole, Rothschild & Co Italia, Deutsche Bank, Mdotm, Bnl Bnp Paribas.

«Prevale tra le ragazze l’attitudine a non proporsi per job application se non sentono di soddisfare tutti i requisiti o i criteri richiesti per ricoprire determinate posizioni. Quindi, l’obiettivo di “Women in Finance” è mettere le nostre studentesse nella condizione di sviluppare una maggiore consapevolezza di se stesse, aiutarle a superare questa reticenza e affrontare con coraggio cambiamenti che possono derivare dall’assumere specifici ruoli professionali», ha detto la preside Beccalli.

Del resto, la condotta aziendale può essere influenzata positivamente dalla presenza femminile nei board. Lo conferma un corpus crescente di letteratura scientifica. «Una maggiore diversità di genere si associa a una pluralità di dimensioni quali una minore elusione fiscale, frodi meno frequenti e meno gravi oltre che minori sanzioni ambientali. Studi recenti mostrano anche che la diversità di genere accresce l’efficacia del presidio consiliare e quindi la sua capacità di ridurre il rischio di condotta (conduct risk)», ha chiarito la preside Beccalli, citando su tutti uno studio della Bayes Business School relativo al numero delle sanzioni comminate dalle autorità di regolamentazione statunitensi alle banche quotate nella Ue. «Si osserva che una maggiore rappresentanza femminile riduce significativamente la frequenza delle multe per cattiva condotta, equivalenti a un risparmio di 7,48 milioni di dollari all’anno per le banche UE».

In realtà, c’è ancora molto da fare sul versante della parità di genere. Negli ultimi dieci anni la situazione è migliorata ma restano troppi stereotipi, ha osservato Anna Maria Tarantola, alumna dell’Università Cattolica, già dirigente della Banca d’Italia e attualmente presidente Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, keynote speaker della presentazione di “Women in Finance” insieme a Flavia Mazzarella, presidente Bper Banca. «Se guardiamo nel dettaglio la situazione, risulta che in Italia nel 2023 il tasso di occupazione femminile si attesta intorno al 52% contro il 69% di quello maschile, quindi 17 punti in meno. Le donne sono sottorappresentate in ruoli di alta responsabilità e la loro presenza in lavori innovativi e remunerativi è inferiore rispetto a quella degli uomini. Permangono pregiudizi che rallentano l’empowerment femminile e la stessa legge Golfo-Mosca, emanata diversi anni fa, non è riuscita a cambiare la cultura».

 

 

Per invertire la rotta servono agenti di cambiamento che Tarantola ha individuato nell’educazione, nella famiglia e nella comunicazione. «Bisogna intervenire perché, come mostrano studi di Banca d’Italia, Fondo monetario internazionale e Banca mondiale, il raggiungimento della parità di genere comporta un aumento del Prodotto interno lordo. Inoltre, è un bene per le aziende che così vedono migliorare il funzionamento degli organi, la gestione dei rischi, la produttività e anche la quotazione delle azioni. Infine, in questo momento storico caratterizzato da grandi complessità, incertezza, volatilità e ambiguità, il modello di leadership femminile è quello più adatto a governare le crisi attuali e a gestire le due transizioni, ecologica e digitale. In altri termini, un modello di gestione che attiva la competitività cooperativa, una caratteristica propria delle donne».

Nel suo intervento Flavia Mazzarella, presidente Bper Banca, ha toccato diversi aspetti fondamentali per apportare miglioramenti in termini di parità di genere: dalla regolamentazione ai monitoraggi interni sulle performance in materia di inclusione fino ad arrivare al tema cruciale del rapporto donne e denaro. Bisogna favorire l’alfabetizzazione finanziaria, dal momento che il 33percento di donne non possiede un conto corrente in autonomia e il 18% non lo possiede tout court e, per questo motivo, ha ribadito la presidente di Bper Banca, «siamo orgogliosi di supportare l’iniziativa “Women in Finance”. Riconosciamo l’importanza di promuovere e sostenere la leadership femminile nel settore finanziario e siamo felici di poter contribuire, con tre borse di studio a copertura totale delle tasse di iscrizione, al percorso di studentesse che desiderano iscriversi alla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative. Lo consideriamo un prezioso investimento sul futuro, un futuro dove gli ambienti di lavoro vorremmo fossero più inclusivi e diversificati. La promozione della diversity & inclusion è parte della nostra cultura aziendale e iniziative come questa sono conferma e testimonianza del nostro impegno volto a favorire l’uguaglianza di genere e la diversità in ambito professionale».

È seguita, poi, la tavola rotonda cui hanno preso parte alcune manager referenti dei partner del programma. Moderate dal giornalista del Corriere della sera Nicola Saldutti, si sono confrontate Elena Avogadro, responsabile Diversity, Equity & Inclusion di Intesa Sanpaolo, Alessandra Ceriani, Global Consulting Banking & Capital Markets leader di Deloitte Consulting, Sara Gay, Head of Group Diversity, Equity and Inclusion Group People and Culture di UniCredit, che hanno raccontato i progetti che le aziende in cui operano stanno portando avanti con impegni concreti sul fronte della parità di genere, dell’inclusione e della valorizzazione del talento femminile.

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti