Un sito web per il Piano Africa - UCSC. Annunciato dalla Rettrice Elena Beccalli nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico 2024-25 con questa "struttura d'azione" il nostro Ateneo mira a diventare l’Università europea più attiva in Africa e con l’Africa, operando in partnership con università e istituzioni locali, nell’ottica di un arricchimento reciproco, per la formazione integrale delle persone, la promozione della fratellanza e la pacifica convivenza sociale.
Visita il sito del Piano Africa - UCSC
Online da venerdì 17 ottobre, il sito permette di conoscere le attività del Piano Africa e i progetti della nostra Università, sia quelli che si concentrano su un solo Paese africano sia quelli che coinvolgono più nazioni del continente. I progetti focalizzati su un singolo Paese vengono spesso sviluppati per rispondere a specifiche esigenze locali, come il miglioramento delle condizioni economiche, l’accesso all’istruzione, la sanità o lo sviluppo agricolo. I progetti regionali o multinazionali, invece, affrontano problematiche comuni a più Paesi, come, ad esempio, la valutazione dei rischi di flussi finanziari illeciti, la formazione all’imprenditorialità, la sicurezza alimentare su vasta scala.
Nello specifico i 125 progetti attualmente censiti sono suddivisi nelle seguenti aree tematiche: Diaspora in Italia, Educazione, Problemi sociali e politici locali, Salute, Sistema agro-alimentare e sostenibilità ambientale, Sviluppo economico e Valorizzazione della cultura locale. Da una prima analisi della mappatura si può notare il cospicuo numero di progetti relativo all'area "Problemi sociali e politici", argomento molto trasversale e multidisciplinare come si evince dalle facoltà di afferenza dei vari docenti responsabili, "Valorizzazione della cultura locale" che riguarda numerosi progetti di ricerca, "Salute" e "Sistema agro-alimentare e sostenibilità ambientale".
I progetti in Africa coinvolgono i tre grandi obiettivi dell'Università: ricerca, didattica e terza missione e in molti casi gli interventi abbracciano tutti e tre questi ambiti. Le attività coinvolgono diverse strutture accademiche, tra cui le facoltà, che sviluppano corsi e programmi di studio dedicati; i dipartimenti, che conducono ricerche su tematiche di interesse comune con partner africani; e i Centri di Ateneo e Centri di Ricerca, che coordinano progetti interdisciplinari, collaborazioni internazionali e attività di cooperazione allo sviluppo.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica l’Università Cattolica opera in 40 dei 54 Paesi africani. Vi sono poi 19 iniziative realizzate in Italia che hanno come beneficiari soggetti provenienti dal continente africano. I Paesi con cui l’Ateneo collabora sono anglofoni e francofoni (a cui va aggiunto il Mozambico, lusofono).
La possibilità di conoscere le iniziative in atto si confida possa costituire una fonte di nuova creatività, favorendo la collaborazione tra i docenti dell’Università, anche in una prospettiva interdisciplinare.
Il sito, inoltre, ha una sezione dedicata agli enti finanziatori dei vari progetti, uno spazio per le iniziative rivolte agli studenti (Charity Work Program, Mission Exposure, International Volunteering, Stage) e un box che raccoglie le principali notizie sull'Africa pubblicate da Cattolica News e la playlist dedicata con tutti i video presenti su NuNC.
Contestualmente al lancio del nuovo sito per il pubblico interno (Docenti e Personale Tecnico-Amministrativo) sarà possibile consultare la mappatura dei progetti dell'Ateneo in corso o conclusi.
Il continente africano è così posto al cuore delle progettualità educative, di ricerca e di terza missione del nostro Ateneo. Secondo uno spirito di reciprocità il Piano Africa-UCSC - diretto dal professor Mario Molteni - intende ampliare i percorsi per la formazione di giovani africani residenti nel loro Paese di origine o in Italia, intensificare progetti di ricerca congiunti, contribuire a uno sviluppo sostenibile dell’Africa valorizzando le proprie conoscenze e competenze nei molteplici ambiti in cui l’Università Cattolica è impegnata.