Dopo il successo elettorale del 25 settembre la coalizione di centrodestra il 22 ottobre ha prestato giuramento. A guidare il Governo, per la prima volta nella storia repubblicana, è una donna: Giorgia Meloni.
A un mese dal suo insediamento, con il contributo dei docenti dell'Università Cattolica, abbiamo provato ad analizzare alcune peculiarità del nuovo Esecutivo come l'introduzione dei concetti di “Natalità”, "Merito" e “Sovranità alimentare" all'interno dei dicasteri della Famiglia, dell’Istruzione e dell'Agricoltura e le sfide che lo attendono: la guerra in Ucraina e i delicati equilibri internazionali, la gestione dei fondi del PNRR, la crisi ambientale e quella energetica. Temi decisivi per il futuro del nostro Paese.
La prima riflessione, però, è rappresentata dal fatto che il nuovo Presidente del Consiglio, per la prima volta, sia una donna. Un evento storico che rappresenta, a prescindere da qualsiasi riflessione di natura politica, che ha una grande rilevanza sociale, come del resto l’elezione, in Italia, di Presidentesse della Camera e, a livello internazionale, l’ascesa di leader politiche donne, che hanno cambiato la storia dei loro Paesi.
«Per quanto riguarda invece i rapporti con la Cina qualcosa di interessante si è aperto all'ultimo G20 dove Pechino ha chiarito che non necessariamente i suoi interessi coincidono con la Russia. Anche se la Cina ha un interesse a modificare il suo rango e il suo status ha di fronte a sé due scelte: aspirare a essere la prima potenza nel mondo sostituire negli Stati Uniti e in questo caso è chiaro che costruirà un sistema internazionale a ricalco dei suoi principi domestici, inaccettabile per le democrazie occidentali, oppure – conclude il direttore di Aseri - non essere seconda a nessuno e ottenere un riconoscimento di pari rango accanto all'Europa e al fianco degli Usa all'interno dell'ordine internazionale. Questo è compatibile con i nostri interessi politici, economici e normativi. E va anche nell'interesse cinese».