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Accademia dei Lincei, premio prestigioso per un giovane ricercatore

03 luglio 2024

Accademia dei Lincei, premio prestigioso per un giovane ricercatore

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Tra i riconoscimenti culturali più prestigiosi in Italia si può senza dubbio annoverare il premio “Antonio Feltrinelli”, con un fondo costituito per volontà dell’imprenditore milanese e gestito dall’Accademia Nazionale dei Lincei, che dal 1951 è conferito a personalità resesi illustri nelle scienze e nelle arti.

Si tratta di un riconoscimento unico tra quelli attribuiti da tutte le Accademie europee e consegnato in una solenne cerimonia di premiazione a Roma nella sede della prestigiosa istituzione alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Quest’anno il premio “Antonio Feltrinelli Giovani”, sezione filologia e linguistica, consistente nella somma di 50mila euro e riservato a studiosi con meno di 40 anni di età, è stato conferito al ricercatore Antonino Pittà, del Dipartimento di Filologia classica, papirologia e linguistica storica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove insegna Lingua e letteratura latina per la laurea triennale in Lettere classiche. A consegnare il riconoscimento sono stati il presidente dell'Accademia dei Lincei Roberto Antonelli e il vicepresidente, il Premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi

“Tra le sue competenze più considerevoli e particolarmente apprezzabili, perché in un settore di antica e gloriosa tradizione ma ormai relativamente trascurato, vi è la critica testuale, dove ha conseguito risultati di grande originalità e rilevanza con le sue proposte su testi difficili e travagliati (come le Silvae di Stazio e le Heroides di Ovidio), che sono stati riconosciuti a livello internazionale”, si legge nelle motivazioni al Premio. “La grande duttilità e l’ampiezza di interessi, dalla storia della lingua alla lessicografia all’antiquaria alla critica letteraria, lo hanno precocemente imposto all’attenzione degli studiosi in Italia e all'estero”.

Nato a Campobasso, laureatosi con lode a Pisa, Pittà è stato allievo alla Scuola Normale Superiore nella città toscana del corso ordinario e poi di quello di Perfezionamento in Scienze dell’antichità negli anni tra il 2008 e il 2016, e ha già al suo attivo una importante produzione scientifica di rilievo internazionale. Ha scritto, in particolare, su Epicuro, Ovidio, Lucrezio, Stazio e sulla tradizione manoscritta di Virgilio e ha pubblicato con la casa editrice Le Monnier di Firenze. Dalla sua ricerca emerge l’amore per le lingue antiche con l’intento di scoprire fatti storici dell’antichità al fine di ricostruire vicende del mondo greco-romano alla luce dei manoscritti a noi pervenuti.

Non è nuovo a riconoscimenti di questo tipo Antonino Pittà: l’anno scorso aveva ricevuto il 74° “Certamen Capitolinum”, bandito dall’Istituto Nazionale di Studi Romani sotto il patrocinio di Roma Capitale e del ministero della Cultura, consegnatogli dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Una feconda attività di ricerca, la sua, iniziata alla Scuola Normale di Pisa e che ora trova naturale prosecuzione all’Università Cattolica che da questo punto di vista si conferma un ateneo di grande valore scientifico nell’ambito delle discipline classiche. Come confermato anche dalla quattordicesima edizione del QS World University Rankings by Subject, la classifica degli analisti di Quacquarelli Symonds che ha valutato le performance di oltre 1500 università in 96 Paesi e territori, in 55 discipline accademiche. Proprio nell’ambito Classics & Ancient History l’Università Cattolica ha raggiunto il 31esimo posto al mondo, mentre in Italia è quinta.

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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