Durante l’incontro sono stati tratteggiati diversi scenari sul futuro del business e delle imprese. Per il Managing Director di Accenture Italia Francesco Schaccheri l’asset principale sarà la tecnologia: «Le aziende di successo hanno dato la priorità all’innovazione tecnologica. Ormai non c’è più distinzione tra strategia aziendale e tecnologica, essa è la base della leadership globale». Secondo il manager internazionale Pietro Braguglia la tecnologia non è tutto: «Essa ormai è una sorta di organismo vivente che va avanti da sé, in modo indipendente dall’uomo. Saranno le persone l’asset decisivo per cogliere le opportunità di business. L’economia circolare in futuro andrà applicata anche a esse, attraverso processi di educazione e formazione seguendo così l’evoluzione del mercato». Anche per l’imprenditore Claudio Tapparo la sensibilità ambientale sarà l’asse del cambiamento per imprese e mercato: «Nel nostro tessuto imprenditoriale le realtà che si stanno sviluppando sono quelle che si stanno internazionalizzando e sono proprio i mercati globali a sollecitare le imprese verso la sostenibilità richiedendo certificazioni ambientali e sulla sicurezza».
Anche per Carlo Fornario, direttore della comunicazione e fundraising per il Policlinico Gemelli e osservatore privilegiato sul mondo non-profit, la commistione tra mondo business e terzo settore correrà sul tema della sostenibilità: «Non si insegue più il business a tutti i costi ma anche nel mondo non profit non basta più “fare del bene”. È cresciuta l’attenzione verso lavoratori e ambiente. I manager del futuro non possono più avere solo determinate caratteristiche tecniche ma dovranno avere cura particolare verso attitudini. A mio figlio direi di essere coraggioso perché è la precondizione per essere aperti al cambiamento, alle nuove sfide e a sapere gestire le crisi».