Si tratta di una occasione unica per riqualificare una serie di servizi storicamente penalizzati rispetto a quelli ospedalieri, raggiungendo obiettivi di integrazione sociosanitaria e di continuità assistenziale che da tempo i diversi sistemi regionali perseguono con fatica, come l’esperienza pandemica ha spesso dimostrato.
Per questo il professor Balduzzi ha sottolineato l’intuizione dell’Università Cattolica di intervenire con tempestività a supporto di un processo che si avvierà a partire dai prossimi mesi, offrendo una nuova opportunità di alta formazione, la prima in Italia nel suo genere, rivolta ai dirigenti delle aziende sanitarie, dei servizi sociali e del Terzo Settore che tradurranno concretamente gli obiettivi del Pnrr, grazie a un corpo docente qualificato ed entusiasta. Ha poi precisato che «l’attuazione del modello organizzativo delle Case della comunità non si deve risolvere in una mera operazione nominalistica dato che per un’effettiva integrazione tra prestazioni sanitarie e sociali servono cultura manageriale e metodi di lavoro all’altezza dell’obiettivo. Occorre elaborare una visione comune e uno strumentario operativo in grado di supportare fin da subito il cambiamento».
Infatti alla base delle Case di Comunità c’è un radicale cambio culturale: «Il portatore di un bisogno – ha spiegato il professor Balduzzi - non deve solo soddisfare il suo bisogno (è questo un approccio individualista), ma è chiamato a coinvolgersi in una logica di comunità e non solo di scambio tra domanda e offerta. Tale salto di qualità culturale è alla base di un disegno organizzativo, evidenziato dalla pandemia, in cui risulta importante insistere sull’assistenza territoriale anziché attribuire peso di assistenza agli ospedali».
Per questo, ha precisato il professor Balduzzi, il percorso formativo rivolto a dirigenti e operatori della sanità territoriale disposti ad accogliere la sfida che la Casa della Comunità rappresenta, e che partirà il prossimo 15 ottobre fino al 25 marzo 2022, si articolerà in un percorso di formazione-ricerca nel quale i partecipanti saranno attivamente coinvolti al fine di favorire la circolazione di esperienze e competenze, al di là dello schema classico che vede una rigida divisione di ruoli tra docenti e studenti.