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Dal marketing dell'arte al marketing d'artista

19 luglio 2023

Dal marketing dell'arte al marketing d'artista

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L’artista è solo un creativo “con la testa tra le nuvole” e poca vocazione per gli aspetti pratici dell’esistenza, compreso il denaro, nel rispetto dello stereotipo dell’artista geniale ma povero? Questo cliché sta venendo meno in quanto ora risulta evidente che l’arte ha maggiori opportunità di diffusione e di gratificazione quando incontra il business.

Lo conferma la masterclass universitaria che forma l'artista-manager grazie a un percorso di Alta formazione dell’Università Cattolica, insieme a Teelent (piattaforma di art management nata per sostenere gli artisti emergenti), focalizzato sui temi del marketing della cultura e dell’arte per fornire gli strumenti manageriali ai giovani artisti.

Lunedì 10 luglio si è tenuto l'evento di chiusura della masterclass "Dal marketing dell'arte al marketing d'artista" al quale è intervenuto Claudio Francesconi, presidente del dipartimento NFT di Pandolfini Casa D’Aste e direttore della galleria Futura, con una relazione su intelligenza artificiale e cripto arte. Sul percorso realizzato, promosso da Centrimark e dal Dipartimento di Scienze dell'economia e della gestione aziendale, sono intervenuti Alessandra Tzannis e Alessia Anzivino dell’Università Cattolica, Alessandro Braga e Lara Puglisi di The Teelent Art Company. Al termine gli artisti che hanno partecipato alla masterclass hanno presentato i project work realizzati durante il percorso.

Così, dopo la masterclass in Cattolica, vi sono nuove figure pronte ad entrare nel mondo del lavoro, come l’artista-manager. D’ora in poi quando si parlerà di artisti non si assocerà più il concetto di arte solo alla bellezza, alla celebrità, all’armonia, talvolta alla mediocrità di un’opera, ma anche al management. «I termini artista e manager fino ad ora sembravano stridere, invece, un avvicinamento si è reso necessario per permettere all'autore di approcciarsi efficacemente ad un mercato in continuo cambiamento. Questo percorso, pur mantenendo integre le peculiarità proprie dell'artista, lo arricchisce di nuove competenze» ha affermato Alessia Anzivino, docente del Dipartimento di Scienze dell'economia e della gestione aziendale dell'Università Cattolica.

L’obiettivo del corso, infatti, è stato quello di sviluppare negli artisti emergenti nuove competenze in ambito manageriale e imprenditoriale. In pratica si tratta di fornire all'artista un bagaglio di strumenti per affrontare i cambiamenti che coinvolgono il campo artistico e culturale. Come ha evidenziato Alessandro Braga, uno dei due fondatori di Teelent, «oggi chi opera in questo settore deve essere al 51% artista, al 49% manager. Se è vero che la caratterizzazione del creatore d’arte deve essere preminente, costui deve confrontarsi anche con concetti come quello di innovazione, digitalizzazione, sostenibilità, modalità di uso del web o dell’e-commerce».

Lara Puglisi, cofondatrice di Teelent, ha precisato: «Bisogna considerare l'artista alla stregua di un brand e come tale è necessario che lavori sul proprio personal branding per essere posizionato nel modo giusto, darsi un'immagine appropriata e comunicare in maniera corretta al proprio specifico target».

I corsisti nelle 17 lezioni in presenza, per 34 ore, tenute dai docenti di Centrimark, il Centro di ricerche di marketing dell'Università Cattolica, e da alcuni esperti del mondo dell'arte, dell'imprenditoria e della comunicazione, hanno imparato regole che, se applicate in modo appropriato, fanno la differenza, perché in questo modo ciascun artista definisce la sua proposta di valore, che lo rende unico sul mercato, grazie all’analisi dei trend di riferimento che consentono di comprendere il contesto in cui vuole primeggiare. In questo modo l’artista potrà fare il suo salto di qualità, abbandonando i propri schemi obsoleti e inserendosi in una rete di relazioni e di comunicazione efficace finalizzata a trovare risorse per i suoi eventi promozionali e a ricercare i potenziali clienti.

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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