Arriveranno presto negli ospedali della Tanzania i farmaci essenziali e salvavita, con bende cerotti e creme per ustioni donati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore a Papa Francesco. Una prima tranche della donazione annunciata il 5 novembre scorso, in occasione della visita del Pontefice al Policlinico Gemelli, sede romana dell’Ateneo per celebrare la Messa per il 60esimo dell’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, è stata consegnata nel pomeriggio di lunedì 24 gennaio all’Elemosiniere della Santa Sede, il cardinale Konrad Krajewski. Era presente anche l'arcivescovo Nunzio Galantino, presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.
La consegna davanti alla casa del Papa
Questo è avvenuto in un incontro informale nel piazzale di Casa Santa Marta, dove alloggia il Papa, davanti ai tre bancali con le scatole di farmaci e dispositivi medici di prima necessità, con una delegazione dell’Università Cattolica, guidata dal rettore Franco Anelli, e composta dal direttore generale, Paolo Nusiner, dal preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Rocco Bellantone, e dal direttore della Farmacia ospedaliera del Gemelli Marcello Pani.
Rettore Franco Anelli: «Farmaci comuni, ma che scarseggiano in tanti Paesi»
Sono previste altre due consegne di tranches di medicinali, nelle prossime settimane, che l’Elemosineria apostolica invierà poi a strutture sanitarie in Libano, Siria e Sudan. «Si tratta di strumenti medicali e farmaci che per noi è normale avere nelle nostre case – ha spiegato il rettore Anelli – e che invece in tanti Paesi sono difficili da procurare o sono scarsamente disponibili». Una cosa infatti che Francesco sottolinea spesso, per il Rettore della Cattolica, «è che una delle componenti della solidarietà e dell'attenzione verso gli altri è ricordarsi che quello che nei Paesi ricchi è normale come reperire farmaci di prima necessità, acqua, cibo, invece in altri Paesi si conquista con grande difficoltà e qualche volta decisamente manca del tutto. Se si riflette ci si rende conto che anche cose che per noi sono apparentemente piccole, possono dare un grande aiuto».
L'intervista di Vatican News al Rettore