NEWS | Employability

«Dopo il Dams racconto in TV le storie delle persone»

17 giugno 2021

«Dopo il Dams racconto in TV le storie delle persone»

Condividi su:

Non di sole creatività e scrittura è fatto il mestiere dell’autore televisivo: professionista chiamato a scrivere copioni, sceneggiature, nuovi format TV e domande di quiz, ma anche a gestire situazioni eterogenee a latere di ogni programma.
Tra queste, la relazione con gli ospiti, la fase di casting (cruciale, ad esempio, per lo sviluppo dei reality in cui non esiste un copione), attività di coaching ai conduttori che devono entrare nel clima della puntata, sino al montaggio finale in cui avviene la selezione dei contenuti e che sovente coincide con un vero e proprio processo di (ri)scrittura delle storie.

Ne abbiamo parlato con Elisa Dossena, laureata al Dams bresciano e oggi autrice televisiva di stanza a Milano, che ci ha raccontato l’evoluzione di una carriera – la sua - punteggiata da importanti collaborazioni e programmi di successo, tra cui C’è Posta per Te, Amici e Uomini e donne al fianco di Maria De Filippi, con cui ha lavorato 9 anni, e l’attuale ruolo di responsabile del copione della conduttrice Bianca Guaccero, nel daytime Detto Fatto. Nel mezzo esperienze a Temptation Island, Cristina Parodi Live, That’s Amore - Storie di uomini e altri animali.

In cosa consiste il tuo lavoro e di cosa ti occupi quotidianamente?
«Si tratta di un lavoro creativo, ma non solo. Attualmente la mia giornata-tipo a “Detto Fatto” prevede una fase di scrittura del copione, che si fa con l'autore di scaletta e con gli autori dei singoli tutorial, viene poi sottoposto al capo progetto, al curatore del programma e alla conduttrice. Segue la riunione di scaletta, a cui prendono parte anche il regista, gli operatori, il responsabile della scenografia… ognuna di queste figure può sollevare dubbi di natura tecnica o sulle tempistiche e, insieme, ci si raccorda verso la soluzione ottimale, che passa anche attraverso il taglio o l’aggiunta di elementi, inquadrature, dialoghi. C’è poi la fase di controllo di grafiche, foto, filmati e contributi da presentare nel corso della puntata. Se il tempo lo permette, è sempre buona cosa assistere alle prove in studio, inoltre è compito dell’autore tv confrontarsi col conduttore (in tempi di Covid lo abbiamo fatto telefonicamente) su eventuali cambiamenti, per illustrare clima e spirito dei contenuti ma anche per renderlo partecipe di quel “non scritto” che è fondamentale per entrare in empatia con gli ospiti e metterli a proprio agio. Bianca è un'artista a 360 gradi e una persona generosa. Lavorare con lei è molto stimolante».

Qualche esempio?
«Tra i segmenti tematici affrontati dal programma (moda, cucina, benessere, attualità…) c’è quello dedicato al cambio di look di una persona. Capita che l’ospite selezionato ai casting sia mosso da questioni pregresse delicate, che non vuole raccontare. Io avverto la conduttrice, che così non entra nel merito, mettendo proprio a proprio agio l’invitato e decretando la buona riuscita della scena. Infine, arriva il giorno della diretta tv, che è sempre molto adrenalinica e soggetta ad imprevisti e cambiamenti. Durante la messa in onda io sono presente in studio con una lavagnetta di cui mi servo per dare i tempi a Bianca, segnalarle cambiamenti di scaletta che possono essere dettati, ad esempio, da eventuali ritardi del programma che ci precede all’interno del palinsesto o da fatti accaduti in diretta che obbligano a ribaltare la scaletta o riformulare i contenuti. Durante la diretta l’autore televisivo è quindi chiamato a compiere moltissime scelte».

La domanda sorge spontanea: quanto conta la pianificazione e quale peso hanno gli imprevisti?
«La risposta non è univoca ed ha a che fare con la tipologia del programma. Dietro a "Detto Fatto" c’è un gran lavoro di scrittura poiché sarebbe impossibile affrontare una diretta di 112 minuti senza un copione. Il risultato deve comunque risultare spontaneo, tant’è che quando la gente mi chiede “ma davvero c’è un copione?” io lo prendo come un complimento, significa che abbiamo fatto apparire semplice una macchina assai complessa. Diversissimi, invece, sono i programmi registrati o quelli che non vengono scritti affatto, come “Temptation Island” (a cui ho lavorato nel 2017 e 2018), dove i casting servono ad individuare personalità adatte allo sviluppo meccanismi del format. L’assenza di copione è totale. In quel caso il mio compito era seguire le dinamiche di una delle coppie concorrenti e tirare le fila in fase di montaggio, selezionando clip, musica e immagini per dare una declinazione preciso alla storia».

Quali sono gli step che ti hanno portata a ricoprire il tuo attuale ruolo?
«Durante gli anni universitari ho fatto la mia prima esperienza di redazione a Milano all’interno di Radio Kiss Kiss. Mi sono laureata in Storia della radio e della televisione con la prof.ssa Paola Abbiezzi e poi ho tentato le selezioni per entrare nella Scuola di Televisione Mediaset RTI all’epoca diretta da Maurizio Costanzo (su 2000 candidati siamo stati scelti in 20). Successivamente è giunta la possibilità di colloquio con Sabina Gregoretti - fidata collaboratrice di Maria De Filippi – alla cui domanda sulle mie aspirazioni future, risposi di ambire a raccontare le storie delle persone. Da lì sono iniziati 9 anni al fianco di Maria, una professionista eccezionale, dotata di intuito e sensibilità fuori dal comune. Un’esperienza da cui ho imparato tantissimo. A “C’è Posta per Te” ho seguito i filoni dei “Primi amori” - persone che scrivevano alla redazione per ritrovare l’amore di gioventù - e dei “Regali”- ovvero personaggi famosi che incontrano ospiti con una storia di dolore o difficoltà alle spalle».

Cosa consiglieresti agli studenti che oggi sognano un percorso professionale similare al tuo?
«Consiglio di imparare a buttarsi e di essere avidi di conoscenza. Guardare molta TV, leggere molto ed essere aggiornati sia rispetto all’attualità che al mondo dei social, mantenere sempre alta la curiosità nei confronti di tutti quei ruoli che non sono il nostro ma che, nella logica di un programma TV, sono complementari (registi, scenografici, gobbisti, conduttori…). In ultima analisi, ma non per importanza, il rispetto degli ospiti e del pubblico. Che si tratti del primo stage o di una carriera avanzata, occorre veicolare i contenuti con responsabilità. Questo vale non solo ciò per che si palesa sullo schermo ma anche nel dietro le quinte. Quando le persone dicono di essersi sentite accolte come in famiglia, è il segnale che stai facendo bene il tuo lavoro».

Conoscenza e confronto, sono peraltro due capisaldi del mondo universitario…
«L’Università in questo senso è stata molto importante. Si tende sempre a pensare che le idee siano scintille che giungono all’improvviso, quando in realtà spesso sono frutto della rielaborazione di un sapere studiato e acquisito, di storie, di esperienze e di programmi del passato che noi trasformiamo e rendiamo attuali».

Un articolo di

Bianca Martinelli

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti