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I giovani guardano al Colle

21 gennaio 2022

I giovani guardano al Colle

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I giovani e il Presidente. Un rapporto che, negli anni, si è fatto sempre più stretto. Da Sandro Pertini, che seguiva personalmente le visite al Quirinale dei ragazzi delle scuole, a Sergio Mattarella che proprio alle nuove generazioni ha dedicato una parte importante del suo ultimo discorso di fine anno, il legame tra la massima carica dello Stato e coloro che del Paese sono il futuro, è sempre più importante.

Ma come stanno vivendo i più giovani le giornate che precedono le votazioni che decideranno chi salirà al Colle per il prossimo Settennato? Lo abbiamo chiesto a Marco Demo, 24 anni, laureato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica e Youth Delegate dell’Italia presso le Nazioni Unite. Un’occasione unica per rappresentare l’interesse dei giovani presso le principali Conferenze ONU e durante l’Assemblea. Un’esperienza che gli consente non solo di seguire le istanze dei suoi coetanei ma anche di vivere all’interno di un contesto internazionale.

In questa sua esperienza ha avuto contatti diretti con il mondo Usa ma, più in generale, con persone provenienti da tutto il mondo. Come è percepito all'estero il Presidente della Repubblica italiana?
«È una figura conosciuta e apprezzata all’estero. Viene data importanza al ruolo di garanzia e stabilità di questa Istituzione. Sicuramente il Quirinale ha svolto un ruolo importante nel mantenere buone relazioni con gli alleati europei e atlantici e i numerosi attestati di stima dei capi di Stato e di governo sono una dimostrazione».

Parlando con i suoi coetanei qual è l'aspettativa su questa elezione? C'è interesse o disincanto? Quali sono gli stati d'animo dei ragazzi?
«Premettendo che incontrando i giovani parliamo principalmente del ruolo delle Nazioni Unite, comunque noto un maggiore interesse dei giovani relativo alla politica italiana. Questo maggiore interesse è anche dovuto al fatto che i social media stanno dando molto risalto all’elezione del Presidente della Repubblica. L’interesse verso questa figura è molto cresciuto negli ultimi anni, soprattutto perché il Quirinale ha voluto valorizzare i giovani e ha mantenuto un dialogo attivo con le giovani generazioni. Inoltre, noto con molto piacere che i giovani si stanno informando molto sul metodo di voto per l’elezione».

Come sta seguendo la stampa internazionale l'elezione del Presidente della Repubblica?
«La stampa internazionale ha dato una relativa visibilità alle elezioni della settimana prossima, più che sulla figura del prossimo Presidente si sono concentrati molto sugli impegni che aspettano il governo italiano dopo l’elezione. All’estero viene messo un accento molto forte sull’importanza dei progetti e dei fondi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sicuramente i giornali esteri si interesseranno molto di più dell’Italia quando l’elezione entrerà nel vivo».

Personalmente cosa auspica per questa elezione? Per un giovane laureato che segue la politica qual è il profilo ideale di Presidente della Repubblica in questo particolare momento storico per il nostro Paese?
«Mi aspetto che il prossimo o la prossima Presidente della Repubblica possa continuare ad essere una guida per l’Italia e indicare la strada nell’ambito del futuro che ci aspetta. Auspico che sappia leggere anche i cambiamenti della storia di questi ultimi anni e sia in grado di indicare alle Istituzioni la via per riuscire a essere vicine ai cittadini, anche facendo scelte coraggiose».

Un articolo di

Luca Aprea

Luca Aprea

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