La Milano del futuro si costruisce all’interno di Mind, l’hub tecnologico sorto nella grande area che nel 2015 ospitò l’Esposizione Universale. «E pensare che, terminato l’Expo, non c’era un’idea precisa su quello che si sarebbe dovuto fare di quell’enorme superficie. Si è quasi rischiato il fallimento», ha affermato Igor De Biasio, amministratore delegato di Arexpo. «Oggi, invece, c’è un progetto che vale oltre 4 miliardi di euro, ci sono 3.000 persone che vi lavorano e può contare sulla presenza di SkyDeck, l’acceleratore per start-up collegato all’Università di Berkeley, dove accedono le più innovative idee imprenditoriali di tutto il mondo».
De Biasio racconta in Università Cattolica il “fenomeno” di Mind Milano Innovation District, che in soli dieci anni è diventato uno dei fiori all’occhiello del Ministero dell’Economia e della Finanza per la rigenerazione urbana. «Un progetto che funziona perché Governo e Regione, indifferentemente da chi ne è alla guida, corrono insieme. Questo ha fatto sì che ai tempi del Governo Renzi si decise che a Palazzo Italia sarebbe atterrato Human Technopole, il centro di ricerca nazionale sui genomi e le malattie rare che, grazie anche ai 140 milioni di euro di fondi governativi stanziati ogni anno, accoglie 300 ricercatori, di cui due terzi stranieri o italiani di ritorno, e si avvale di strumentazioni all’avanguardia. Altro esempio è il Galeazzi Sant’Ambrogio: realizzato in soli tre anni, è l’ospedale più alto d’Italia, con 600 posti letto e 5mila persone al giorno».
De Biasio, che ricopre anche il ruolo di presidente di Terna e di consigliere di amministrazione Rai, lo scorso 29 gennaio è stato il protagonista del terzo appuntamento con i laureati illustri, il ciclo di incontri promosso dagli Scholars, l’Associazione dei docenti che hanno cessato l’attività accademica, e da Alumni UCSC, la community che riunisce i laureati dell’Ateneo. De Biasio, infatti, è un alumnus dell’Università Cattolica, dove si è laureato nel 2001 in Scienze politiche e sociali – indirizzo internazionale. «È un privilegio ascoltare la testimonianza di chi ha avuto un percorso di carriera così importante e significativo», ha detto il rettore Franco Anelli, introducendo l’iniziativa. «Un’esperienza in cui è possibile ritrovare la cifra di una leadership e di un approccio manageriale che è il frutto degli studi e del clima che si respira in questa Università».