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Il lavoro in transizione, in Cattolica il primo forum degli Alumni

09 dicembre 2024

Il lavoro in transizione, in Cattolica il primo forum degli Alumni

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È indubbio che il primo impatto di un neolaureato, appena terminati gli anni della formazione universitaria, avviene con il mondo del lavoro, cioè con un ambiente non statico ma caratterizzato da nuove esigenze e da mutevoli dinamiche.

Proprio al tema del lavoro in transizione è stata dedicata una nuova iniziativa degli Alumni Università Cattolica proposta il 4 dicembre ad un pubblico di laureati e collegiali sotto forma di un forum di incontro, dialogo, discussione e confronto sulle esperienze lavorative alla luce dei valori appresi negli anni di formazione in Università, il tutto in spirito di condivisione di idee e progetti per creare connessioni tra professionisti.

A inaugurare tale nuova iniziativa è stato il rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli, che ha individuato negli Alumni la versione intergenerazionale dell’Università e nel Forum un modo felice per valorizzare la comunità dei laureati dell’Ateneo: «Gli Alumni, composti da varie annate, possono condividere e scambiare esperienze, nell’ottica di crescere insieme (pur con aspettative e bisogni diversi), valorizzando la specificità di ciascuno per una crescita professionale e soprattutto umana». Ha poi concluso: «Se è vero che i nostri laureati sono i migliori ambasciatori dell’Ateneo, la migliore università per il mondo è quella che meglio sa incidere nella società civile».

A dare le coordinate del lavoro del Forum dei laureati è stato Andrea Patanè, presidente Alumni Cattolica- Associazione Necchi, anticipando che in primavera ci si confronterà sul tema del lavoro in transizione attivando vari tavoli di dibattito ispirati alle esperienze dei laureati nella vita professionale. Inoltre, citando lo Statuto dell’Associazione in relazione al Forum, ha ribadito il fine di ravvivare i rapporti di amicizia formatisi in Università, di diffondere i valori etici nel mondo del lavoro e delle professioni, e di favorire la reciproca conoscenza tra gli associati.

Il tema del lavoro in transizione è stato affrontato da quattro diverse angolazioni affidate a quattro Alumni, moderati da Mauro Meazza, giornalista de Il Sole 24 ore e Radio 24, il quale ha usato la metafora del «calcio di inizio» per definire tale incontro, in vista di un dibattito più serrato nei prossimi incontri a vantaggio di chi muove i primi passi nel mondo del lavoro.

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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Una inquadratura sul tema sfidante del lavoro in transizione è stata offerto da Caterina Gozzoli, docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni in Università Cattolica, che - nell’ambito del lavoro inteso come relazione - ha indicato «il crollo della dimensione della relazione con gli altri a favore di un appiattimento nella dimensione relazionale tra il lavoro e chi lo compie». Di qui la necessità di avvalersi di nuove competenze per manager e lavoratori nell’ottica del bene comune.

Il tema della donna nelle posizioni apicali del mondo del lavoro è stato affrontato da Tonia Cartolano, caporedattrice Sky TG242: «Il mondo del lavoro ha bisogno delle donne, esse rappresentano più della metà della popolazione del mondo. Non si tratta di una partita delle donne contro gli uomini ma in questa partita stiamo tutti dalla stessa parte. La presenza apicale della donna nel mondo del lavoro non rappresenta un’azione risarcitoria per le discriminazioni del passato, ma consente di offrire il contributo femminile per far crescere il mondo del lavoro».

Sul lavoro in transizione in relazione ai saperi artificiali ha parlato Stefano Besana, partner Deloitte Human Capital, per cui «l’avvento dell’Intelligenza Artificiale non deve far perdere rilevanza al lavoratore e all’umano in quanto non soppianterà il nostro modo di lavorare, ma ci si dovrà confrontare perché rappresenta la provocazione di senso rispetto al lavoro e a quello che ci rende umani, considerando altresì gli impatti etici, perché si tratta di mantenerci rilevanti in un mondo di competenze nuove e in un nuovo contesto organizzativo».

La modalità organizzativa della gestione della transizione in azienda è stata affidata a Sonia Malaspina, direttrice Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Danone Italia e Grecia: «La transizione va padroneggiata, la sua gestione non si ferma ai cancelli della fabbrica ma deve considerare l’impatto nella società. La logica non è solo quella del profitto ma bisogna considerare che, mentre si produce, già si distribuisce valore. Quando prendiamo una decisione in azienda, questa non riguarda solo l’impatto economico ma anche quello sociale, per questo occorre entrare in una logica generativa. Ognuno nel suo ruolo può fare la differenza alla luce della sua esperienza professionale».

Nel dibattito che ne è seguito sono emerse varie idee per i tavoli di lavoro che andranno a costituirsi in primavera sulla base delle esperienze professionali dei partecipanti e che poi verranno condivise per la maggior conoscenza da parte di tutti. Di qui l’auspicio espresso al termine dei lavori dal presidente Patanè «che il Forum diventi una tradizione della nostra Università».

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