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Brescia: il nuovo campus, un investimento culturale ed economico

06 maggio 2021

Brescia: il nuovo campus, un investimento culturale ed economico

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Dal prossimo settembre gli studenti bresciani dell’Ateneo avranno a disposizione una sede in più, situata nell’area nord della città, frutto del progetto di riqualificazione dell’ex seminario vescovile nel quartiere di Mompiano.

Un nuovo campus fatto non solo di muri ma di progetti, di educazione e di internazionalizzazione, testimonianza tangibile di come, in un momento difficile per il mondo dell’istruzione e per la società tutta (che ha toccato la sede da vicino, con la scomparsa prematura per Covid del collega Giorgio Arici), l’università abbia deciso di scommettere sui giovani e investire sulla formazione, investendo su un simbolo di rinascita in grado di generare un valore aggiunto per la città.

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«Un’offerta formativa frutto del connubio tra scienze umanistiche e scienze dure e un investimento che è sia economico che culturale, sono la risposta dell’Università alla attese e alle sfide della società» ha esordito Mario Taccolini, coordinatore delle strategie di sviluppo sede bresciana che, coi suoi 4.600 studenti, ripartiti su sei facoltà, è la sede col maggior incremento di iscrizioni.

Il direttore di sede Giovanni Panzeri ha disegnato un arco temporale che, dall’avvio del cantiere, varato nell’autunno del 2019 alla presenza di autorità ed istituzioni cittadine, giunge fino a oggi. «È il maggior investimento mai fatto dalla Cattolica a Brescia, testimonianza concreta della fiducia che l’ente nutre nei confronti della città: 25 milioni di euro, di cui oltre l’80% dei lavori affidato ad aziende bresciane, e in grado di generare un impatto economico sul quartiere e sulla città connesso alla presenza del campus di circa 22 milioni di euro».

Un articolo di

Bianca Martinelli

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Uno studio realizzato dal social impact specialist Marco Grumo, docente di Economia aziendale alla sede di Brescia dell’Università Cattolica, ha infatti calcolato che la nuova sede produrrà un impatto economico annuo netto di quasi 5 milioni di euro, cui va aggiunto l’incremento patrimoniale degli immobili destinati alla vendita nella zona (che porterebbe il beneficio nell’ordine di circa 22 milioni di euro all’anno). Nel calcolo è stato considerata la ricaduta su bar, supermercati, alloggi, mezzi di trasporto, parcheggi.

Non poteva mancare il tema della sostenibilità, cui il progetto guarda con l’impianto fotovoltaico da 70 [kWpicco] installato sull’edifico - una fonte totalmente rinnovabile con una produzione di energia elettrica media di 82.400 kWh/anno - che, sommato al fatto che il riscaldamento dei locali è collegato al teleriscaldamento cittadino, decreta un risparmio annuo pari a 415.000 Kg di CO2.

Sul tema è intervenuto anche il sindaco della città Emilio Del Bono che ha sottolineato come «il campus è il paradigma della città che vorremmo: un polo in grado di trattenere sul territorio i nostri giovani e capace di attrarne da fuori. Una città che guarda al futuro è infatti una città che ha una prospettiva e investire nell’istruzione è funzionale a guardare con serenità alle molte sfide del futuro. Dati alla mano: il 54% dei bresciani ha la licenza media il numero dei laureati è basso rispetto alla media italiana, per questo dobbiamo trovare il modo far crescere in modo parallelo le infrastrutture materiali e le infrastrutture culturali».

E a proposito di investimenti del territorio e per il territorio, l’Assessore alle politiche della mobilità, dei servizi istituzionali e dei rapporti con l'università Federico Manzoni ha elencato le azioni messe in atto dal Comune per migliorare la viabilità attorno alla sede.

«Ottocentomila euro serviranno per gli interventi che riguarderanno la Metro Europa e i percorsi ciclabili e pedonali su via Branze e via Garzetta in direzione del campus, che saranno conclusi prima dell’inizio delle lezioni, unitamente a importanti migliorie degli impianti di illuminazione stradale, eliminazione di barriere architettoniche e l’installazione di un punto BiciMia in prossimità della nuova sede dell’Ateneo»

Sede che ospiterà le facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali, Scienze della formazione, Psicologia e il corso triennale in Servizio sociale della facoltà di Scienze politiche e sociali. Mentre le facoltà di Lettere e filosofia e Scienze linguistiche e letterature straniere, insieme al corso di laurea triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali e il corso di laurea magistrale in Gestione del lavoro e comunicazione per le organizzazioni, continueranno a operare nello storico palazzo di via Trieste 17.

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