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In piedi sui banchi

04 marzo 2021

In piedi sui banchi

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parola del giorno

Vangelo di Luca (Lc 16,19-31)        

La vicenda del ricco Epulone si snoda tra un prima spensierato e gaudente e un dopo segnato da un dolore irreparabile. La sua condizione finale è drammatica per l’impossibilità di mettere in guardia i propri fratelli dal rischio di essere toccati dalla sua stessa sorte. Il dopo, per lui, è irrimediabilmente separato dal prima.
L’esortazione della parabola a guardare alla vita da un diverso punto di vista assomiglia all'invito che il professor Keating del film “L’attimo fuggente” rivolgeva ai propri studenti invitandoli a salire in piedi sui banchi. Da quell’angolazione, la realtà si palesava nell’ampiezza di tutto il suo orizzonte. La proposta di seguire l’ideale del Carpe diem non assumeva, quindi, un significato edonistico, ma era lo sprone a vivere ogni momento della vita da protagonisti, consapevoli del presente, in vista del futuro.
Proporre ai giovani di salire in piedi sui banchi vuol dire aiutarli a scoprire che dal prima – vissuto con responsabilità – dipende il dopo, già su questa terra che, anche grazie alle nostre decisioni, può restare unita al Cielo.

Un articolo di

Paolo Alfieri

Docente di Storia della pedagogia

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Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.

Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.

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