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La rivoluzione a metà dietro la crisi dei colossi del web

11 novembre 2022

La rivoluzione a metà dietro la crisi dei colossi del web

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Meta ha licenziato circa 11mila dipendenti. Twitter perde 4 milioni di dollari al giorno. Amazon, l’unico tra i colossi del web legato all’economia reale, ha bloccato le assunzioni: erano in crescita da anni. L’età dell’oro delle grandi piattaforme digitali sembra essere definitivamente tramontata.

La crisi del loro presente e tutte le incognite sul loro futuro saranno il tema di “La rivoluzione a metà. Storie della Rete tra miti e limiti”, incontro organizzato lunedì 14 novembre 2022 dal Master in Comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva dell’Università Cattolica del Sacro Cuore all’interno della cornice della Milano Digital Week 2022. L’evento inizierà alle 10 in aula C.011 nella sede di via Carducci della Cattolica. Interverranno Fausto Colombo, Pro-Rettore delegato alle attività di comunicazione e promozione dell’immagine dell’Ateneo e autore di Verità e democrazia (Mimesis, 2022), e Gabriele Balbi, professore associato in Media Studies dell’Università della Svizzera Italiana e autore de L’ultima ideologia. Breve storia della rivoluzione digitale (Laterza, 2022). Il dialogo sarà moderato da Serena Piazzi, di Utenti Pubblicità Associati.

Dopo Brexit, l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti e lo scandalo Cambridge Analytica il web ha perso l’innocenza degli albori. Oggi le big-tech attraversano la prima vera crisi strutturale della loro storia: «Le piattaforme hanno prosperato in una situazione globale di espansione e liberismo. Oggi la globalizzazione è in una fase interlocutoria -sottolinea Colombo- e i governi hanno cominciato a tassare i profitti delle piattaforme e regolamentare le vere fonti di guadagno ovvero i ricavi pubblicitari tramite la raccolta dati degli utenti: è il caso della GDPR in Unione Europea».  

Gli 8 dollari al mese che il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk vuole richiedere per ottenere la famosa spunta blu, segno di certificazione del proprio profilo sul social fondato da Jack Dorsey, sono solo l’ultima goccia di un vaso sempre più vicino a traboccare. Il dibattito lunedì proverà anche a capire come sarà il futuro di piattaforme che ormai sono diventate la piazza globale: «Penso a una lunga “fase di argento” -conclude Colombo-, ma sarà necessario tornare a pensare al ruolo dei social. Fanno veramente parte della sfera pubblica o agiscono come intermediari senza dire di esserlo?».

Un articolo di

Michele Nardi

Michele Nardi

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