In aggiunta ad una attività accademica più “impegnata”, nei mesi scorsi le studentesse ospiti del Collegio Marianum si sono dedicate - tra conoscenza e svago – ad un percorso di conversazioni ragionate sulla cultura enologica italiana.
Si è trattato di un progetto, sviluppato tra novembre e aprile, che – avendo come comune denominatore il vino - ha coniugato la conoscenza dei diversi vini con un più ampio sapere sulla bevanda che ha allietato l’uomo sin dall’antichità.
Il progetto, che ha visto un percorso di degustazione in tre tempi curato da Paolo Di Caro, presidente della Fondazione Sommelier Sicilia, ha unito “teoria e pratica” grazie a visite guidate e conferenze specifiche.
In particolare, le “lezioni” di Di Caro hanno illustrato il processo naturale di trasformazione dei grappoli di uva in vino, la permanenza delle bottiglie in cantina, le tecniche di degustazione e la conoscenza dei vini, l’importanza della storia dei territori dove si coltivano le viti (il genius loci), l’abbinamento del vino con il cibo in quello che è stato definito “il matrimonio d’amore”. Del resto, abbinare il cibo al vino è un’arte, come il valorizzare un piatto con il giusto vino (e viceversa).
Una conoscenza che ha prodotto positive impressioni nelle studentesse provocando un crescendo di interesse per il mondo del vino grazie ad un’esperienza che ha contribuito a sfatare falsi miti e credenze. «Abbiamo imparato a riconoscere e descrivere i sapori e gli aromi e ad acquisire padronanza nel gustare il vino grazie al dottor Paolo Di Caro che, con competenza e carisma, ci ha accompagnato in questo meraviglioso viaggio di conoscenze e piaceri», ha affermato la studentessa di Scienze politiche e sociali Caterina Piccinno.