Inclusivo, sostenibile e bello. Ecco il futuro che New European Bauhaus immagina per le nostre città. L’Università Cattolica è partner della grande iniziativa culturale voluta dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen per immaginare e costruire nuovi modi e spazi di vivere costruiti su questi tre pilastri. Dal 9 al 12 giugno si svolgerà a Bruxelles e in tutta Europa, il New European Bauhaus Festival. In tale contesto, Università Cattolica insieme a Triennale Milano e in collaborazione con Politecnico di Milano, MEET Digital Culture Center, Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, Fondazione Italia Sociale, ha organizzato giovedì 9 giugno alle ore 14.30, nella settimana della Design Week, “Le Tesi di Milano”, una performance di musica, luci e parole con la partecipazione dell’artista Pietro Pirelli e la “sua” Arpa di Luce. I #MilanoNEBPartners presenteranno le proprie Tesi, sintesi dei singoli progetti legati al New European Bauhaus, per un futuro bello, inclusivo e sostenibile delle nostre città.
SCOPRI IL PROGETTO
Questa occasione di incontro e scambio segue i momenti di approfondimento attorno ai tre pilastri di NEB organizzati dalla Cattolica nei mesi scorsi nell’ambito del suo progetto #NEBBuildsCommunityAesthetics. Il progetto dell’Ateneo è coordinato da Federica Olivares, Director International Program and Master in Public and Cultural Diplomacy, e da Gabrio Forti, Director Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia Penale (ASGP) e intende costruire una “estetica di comunità” per rendere bello e fecondo l’incontro tra le diverse anime che compongono l’identità delle città. Le tre Multipolar Conversations si sono concentrate sul ruolo che cultura e arte hanno avuto o possono avere per creare ambienti in grado di ospitare e rendere possibile e bello l’incontro tra le diverse anime urbane, rendendo riconoscibili “Community Aesthetics”.
La prima Multipolar Conversation si è svolta nel campus milanese della Cattolica ed è stata curata dal professor Ruggero Eugeni e dal Gruppo Migrations-Mediations dell’Ateneo. Si intitolava “Building inclusion through the experience of beauty” e ha messo assieme docenti, esperti internazionali e artisti per approfondire il ruolo che teatro, performance e nuovi mezzi di comunicazione possono giocare nella costruzione di nuovi spazi pubblici multiculturali e inclusivi.
LE ARTI COME STRUMENTO PER LA NUOVA BELLEZZA COSMOPOLITA
Nella seconda conversazione, intitolata "Building a multi-ethnic climate-neutral society" e ospitata dal campus di Brescia dell’Ateneo e condotta dalla docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio Ilaria Beretta, il focus si è spostato sul rapporto tra comunità e Green Deal. Le quattro esperienze portate dalle culture di Brasile, Senegal, Romania e Palestina suggeriscono percorsi per rendere la nostra società contemporaneamente multietnica e carbon-neutral.
ECONOMIA CIRCOLARE TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE
Il titolo della terza conversazione multidisciplinare era "The Art of the Encounter: Building a Beauty that Builds an Inclusive and Just Environment" e il rapporto tra bellezza e giustizia, un campo delle attività umane raramente collegato alla sfera estetica. Nella suggestiva Sala Fontana del Museo del 900 di Milano la docente di Diritto Penale Claudia Mazzucato ha dialogato con artisti e giuristi dimostrando che nelle aule di tribunale e nelle carceri c’è spazio, e soprattutto bisogno, di Bellezza. E il mezzo migliore per portarla in questi spazi è la giustizia riparativa.
IMMAGINARE UNA NUOVA GIUSTIZIA ATTRAVERSO L'ARTE