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LIBenter, una “griglia di indicatori” per il monitoraggio civico del PNRR

17 febbraio 2023

LIBenter, una “griglia di indicatori” per il monitoraggio civico del PNRR

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Entra nel vivo delle proprie attività il progetto di LIBenter, l’Associazione temporanea di scopo costituita nel 2021 da Università Cattolica del Sacro Cuore, capofila dell’iniziativa, Fondazione Etica e Libera. Un’iniziativa nata con l’intento di predisporre grazie al coinvolgimento di università, istituzioni e società civile uno strumento di valutazione e “accompagnamento” diffuso nell’impiego dei finanziamenti europei per contribuire alla trasparente ed efficace esecuzione di ciascuna delle linee progettuali contenute nel PNRR italiano.  

In questi giorni LIBenter ha pubblicato sul proprio sito la metodologia di valutazione e monitoraggio civico dei progetti, costituita da una “griglia di indicatori” corredata da una guida per il suo utilizzo (a questo link la documentazione). La “griglia” fornisce gli indicatori capaci di far apprezzare la qualità del progetto (ad esempio: conoscibilità dei dati concernenti la singola iniziativa messa in esecuzione da un ente pubblico; chiarezza della tempistica di sua realizzazione; costi; uso di tecnologie digitali nella progettazione ed esecuzione; presenza di eventuali “varianti” del progetto; ecc.). Il monitoraggio segue quindi le successive fasi di realizzazione, cioè la tempistica del singolo progetto.

Il modello scientifico, realizzato da Università Cattolica insieme a Fondazione Etica (e con la collaborazione dell’Università degli studi di Torino), sarà utilizzato da gruppi di persone con l’apporto di Libera, facendo tesoro delle sue competenze maturate nella formazione di “comunità monitoranti” interessate al buon funzionamento della pubblica amministrazione. Libera, del resto, già da tempo procede ad attività di formazione grazie alla “Scuola Common” organizzata con il Gruppo Abele; e comunità monitoranti sono sorte o continuamente stanno sorgendo per esempio a Bologna, a Grosseto, a Siena, a Bassano del Grappa.

«L’utilità dell’iniziativa si apprezza ancor più di fronte alle criticità presenti nell’attuale livello di trasparenza circa la “messa a terra” del PNRR», spiega Nicoletta Parisi, docente di Diritto e politiche di contrasto alla corruzione interna e internazionale nell’Università Cattolica e Coordinatore di LIBenter. «Il sito predisposto dal Governo, www.italiadomani.it, presenta difficoltà di aggiornamento e non dà informazioni di dettaglio capaci di rappresentare i vari livelli di esecuzione del singolo progetto di investimento; la piattaforma – anch’essa governativa – di monitoraggio delle misure contenute nel PNRR, denominata ReGiS, è accessibile solo agli enti pubblici e non ai cittadini. Per questo motivo occorre invece che questi ultimi possano avere strumenti che consentano trasparenza su come, nel nostro caso, le ingenti risorse europee e nazionali stanziate nell’ambito del PNRR vengono utilizzate: il monitoraggio civico è uno di questi strumenti».  

LIBenter, così, intende anche favorire e valorizzare l’impegno di persone volenterose e responsabili che vogliano “accompagnare” la pubblica amministrazione (ai suoi vari livelli, in specie – perché più vicini ai cittadini – quello provinciale e comunale) nell’esecuzione dei tanti progetti finanziati dal Piano, utilizzando gli strumenti del controllo diffuso sull’agire pubblico, strumenti che sono regolati dalle norme che assicurano il diritto alla trasparenza amministrativa.

Del resto, come osserva Dino Guido Rinoldi, docente di Diritto internazionale nell’Università Cattolica, componente del Comitato di gestione di LIBenter e coordinatore del gruppo di ricerca per l’elaborazione del modello  di monitoraggio civico, «l’anno scorso ricorrevano i 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini, che ai doveri dell’uomo ha dedicato un libro e la propria vita; e quest’anno cadono i 60 anni dalla morte di John F. Kennedy, la cui frase più famosa è quella che invita ognuno a chiedersi non cosa possa fare per noi lo Stato, ma piuttosto cosa possiamo far noi per la società. Da parte sua, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea nel preambolo dichiara che “Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future”: non a caso stiamo parlando di quel Piano di esecuzione di un imponente impegno politico-finanziario dell’Unione europea proprio intitolato NextGenerationEU».

 

Foto di Mika Baumeister su Unsplash

Un articolo di

Redazione

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