
News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
22 marzo 2021
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Vangelo di Giovanni (Gv 8,1-11)
L’azione teatrale guida e struttura l’idea. In una ricostruzione scenografia quanto mai attenta ai movimenti, Gesù prende il centro della scena: «Si sedette e si mise a insegnare loro» (Gv 8,2). Il susseguirsi ripetitivo dei gesti si contrappone e neutralizza la provocazione degli interrogativi: «Si chinò e si mise a scrivere col dito per terra», «si alzò» e «chinatosi di nuovo, scriveva per terra» (Gv 8,6-8). Poi finita la provocazione al centro della scena: «Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo» (Gv 8,9).
Come dice Agostino «relicti sunt duo, misera e misericordia» – «rimasero soli loro due, la misera e la misericordia» – come ricordato da Papa Francesco in avvio della lettera apostolica inviata a conclusione del giubileo straordinario della Misericordia. Perché a Dio interessa l’umanità peccatrice, non il peccare dell’umanità. Non c’è alternativa tra la legge e la misericordia e l’incontro con Cristo può sempre generare la speranza del cambiamento: «Tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre» (Misericordia et misera, n.1).
Un articolo di
Docente di diritto ecclesiastico e canonico
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.