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Che storia Dallavalle, è argento ai Mondiali di atletica

19 settembre 2025

Che storia Dallavalle, è argento ai Mondiali di atletica

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If you fell down yesterday, stand up today diceva Wells. E proprio oggi, ai Mondiali di atletica di Tokyo, Andrea Dallavalle ha seguito il consiglio dello scrittore britannico. Lo ha fatto con la determinazione e la sana cattiveria di chi vuole lasciarsi alle spalle troppi infortuni e qualche risultato sotto le attese. Ritrovando la forma fisica, la concentrazione e la serenità per far fare a tutti gli appassionati di atletica un balzo sul divano. 

Il suo è un salto triplo verso la storia, che vale la medaglia d'argento nel salto triplo (17.64) e trascina l'Italia a quota sei medaglie, pareggiando così il record di Goteborg 1995. Meglio di lui, solo il cubano naturalizzato portoghese Pedro Pichardo. Ma se la storia di quest’ultimo ci racconta l’ineluttabilità di un predestinato, di un campione che ha bruciato i record nazionali di entrambi i Paesi che ha rappresentato, già campione olimpico, mondiale ed europeo, è invece la favola di Andrea Dallavalle a riempire gli occhi e i cuori in pomeriggio italiano di metà settembre. 

Perché ci ricorda ancora una volta che nello sport, come nella vita, la prima regola è non mollare mai. Il copyright più celebre è di Julio Velasco, ma l’esempio concreto più recente è di un 25enne piacentino che di mollare proprio non ne vuole sapere. Del resto, lo ha già dimostrato proprio nella sua città, Piacenza, dove si è laureato, tra un'Olimpiade e l'altra, nella magistrale in Banking and Consulting dopo aver conseguito la triennale in Economia aziendale – profilo Marketing management, nella Facoltà di Economia e Giurisprudenza.

Un articolo di

Francesco Berlucchi

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Già, perché Andrea, nel programma Dual Career, ha scelto due volte l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove si sente a casa, come ci aveva raccontato in un’intervista poco prima della laurea magistrale. «Figlio dell’atletica», come si definisce, di papà Fabrizio, ex velocista, e mamma Maria Cristina, che fu primatista ai campionati italiani nel salto in lungo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, deve la sua passione più grande al fratello Lorenzo. «È tutta colpa sua se ho iniziato a fare salto triplo» ci aveva spiegato due anni fa. «L’ho sempre visto come un punto di riferimento. Probabilmente è grazie a lui se sono riuscito ad arrivare a questi risultati». 

Vicecampione europeo a Monaco 2022, campione europeo U23 e recordman italiano under 20 e under 23. Nei primi nove alle Olimpiadi di Tokyo. Tre anni fa, a Eugene, si fermò ai piedi del podio per soli sei centimetri. Poi, nessun circoletto rosso, un’Olimpiade opaca a Parigi e una serie di fastidiosi infortuni. Fino al 19 settembre 2025. Fino a oggi. Il giorno in cui, a Tokyo, Dallavalle si rialza. E scrive la storia. 


Credits: Foto Grana/FIDAL.

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