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Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere

11 marzo 2021

Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere

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parola del giorno

Vangelo di Luca (Lc 11,14-23)        

È proprio vero che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire. Per questo, tu puoi imbatterti anche nella meraviglia di una liberazione dal male, di una persona guarita che, oppressa dal male, non poteva più parlare, ma che ora, finalmente, si ritrova a godere della possibilità di parlare, di entrare in relazione con gli altri… eppure puoi continuare a vedere demòni laddove invece c’è la presenza stessa di Dio.
Ha ragione Gesù: quando si arriva a questi livelli, si è spaccati dentro, si è rovinosamente caduti in una divisione tra gli occhi, il cuore… e la realtà.
Perché non è mai scontato il vedere la realtà per quello che è. Troppe idee preconcette su Dio, sul mondo, sulla realtà, sugli altri e su noi stessi rischiano di strapparci occhi e cuore per incontrare la vita, rischiando di farci disperdere vita, invece che (r)accoglierla.
Per questo io scelgo di vedere il dito di Dio laddove altri continuano a cercare il capo dei demoni.

Un articolo di

Raffaele Maiolini

Docente di teologia

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Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.

Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.

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