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Nuove regole per un’altra Europa

15 aprile 2022

Nuove regole per un’altra Europa

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I nuovi equilibri e le nuove sfide del panorama internazionale non possono trovare impreparata l’Unione europea. La presenza di tante diversità non può dare adito a costruire o ricostruire muri ma deve promuovere la realizzazione di ponti con i Paesi del Mediterraneo, crocevia di traffici culturali e commerciali. La nuova Europa passa da nuove regole che possano risolvere il problema energetico e tutelare i cittadini, sfide ardite sulle quali non deve abbattersi il vento dell’euroscetticismo.

Queste riflessioni hanno dato il quadro entro il quale si è collocato l’incontro svolto il 12 aprile sul tema “Integrazione europea ed Europa”, curato dal Collegio Ludovicianum nell’ambito del percorso di collegi in campus con Avvenire “Aprire la mente alla realtà e alla diversità”.

Il tema dell’Europa si è subito rivelato molto complesso e non suscettibile di semplificazioni, come ha testimoniato la situazione venutasi a creare con il conflitto bellico in corso in Ucraina.

Nel moderare la conversazione, il giornalista di Avvenire Andrea Lavazza ha ribadito che il processo europeo va avanti nonostante le battute d’arresto di qualche stato membro nel processo di avanzamento, che non va per questo biasimato.


«L’Unione è come una famiglia, ci sono cose che funzionano bene e vanno valorizzate e cose che non vanno bene e sono da sistemare», ha affermato Maurizio Molinari, responsabile media del Parlamento europeo in Italia. Dal suo osservatorio professionale ha fatto presente che «l’Unione europea la si conosce poco, e ognuno propone una sua ricetta. Nonostante i toni apocalittici di chi dice che ha fallito la sua missione (eppure ci sono tanti stati che chiedono di entrare), rappresenta un modello, ed è un esperimento mai visto prima d’ora. Per questo nell’educazione civica delle scuole sarebbe auspicabile che siano studiati i fondamenti dell’Europa. A tal fine oggi tanti progetti cercano di colmare queste lacune: va migliorata l’informazione sull’Europa. E se si conoscono le norme che la regolano, poi può essere più facile cambiarle».


A rendere più concrete tali affermazioni è intervenuto Brando Benifei, europarlamentare e capodelegazione del PD: «Occorre un miglioramento del funzionamento delle strutture europee, oggi un po’ affaticate o desuete. In quest’ottica non ci sono le condizioni per accogliere l’Ucraina nell’Unione. Inoltre, la crisi climatica dell’Africa fa prevedere l’arrivo di nuovi flussi migratori ma mancano gli accordi europei. Per ovviare a queste situazioni l’Europa deve fare un salto di qualità».

In tal senso proprio l’attuale vicenda bellica può fornire l’occasione per accelerare la riforma dell’Unione, rendendola fedele ai suoi valori e più vicina alle persone per non far svanire “il sogno europeo” propugnato dagli illustri statisti che la delinearono.

Al termine dell’incontro e del ricco dibattito che ne è seguito, Edoardo Grossule, coordinatore del progetto, ha ringraziato tutti i collegiali per essersi responsabilmente coinvolti in questa attività di informazione su temi di grande attualità, facendo tesoro della convivenza comune con la condivisione delle idee, caratteristica da sempre praticata nei collegi.

 


 

Photo by Guillaume Périgois on Unsplash

Un articolo di

Agostino Picicco

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