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Nella “incubatrice” della Cattolica, la sfida tra business plan
Tra aula e impresa: 50 studenti in gara e una giuria di 16 professionisti.Tra i progetti, 3 si concretizzeranno
| Sabrina Cliti
01 giugno 2023
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Anche quest’anno, grazie al concorso di scrittura creativa Opera Prima, seicento studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia si sono lasciati trasportare dalla bellezza che la scrittura si offre di far attraversare.
Il tema di quest’anno del concorso, promosso dall'Istituto Toniolo e dall'associazione Amore per il Sapere, è stato Punti di (s)vista. Mai abbattersi davanti alle difficoltà e rialzarsi anche dopo una brutta battuta d’arresto, la sfida era raccontare una storia partendo da quegli errori che si fanno per disattenzione, per fretta o per pregiudizio e che spesso non ci fanno accorgere della bellezza dei dettagli. Questa è la morale che gli studenti e le studentesse hanno dovuto seguire nel corso dell’ultimo anno per raccontare una storia di resilienza, un tema che ha spinto i ragazzi a riflettore e lavorare sulla ripartenza.
Oltre al racconto, il mezzo di comunicazione più tradizionale, gli studenti si sono potuti misurare con la scrittura di un podcast, mezzo di comunicazione ancora nuovo in Italia, con la creazione di un soggetto per film o serie tv e con un contenuto video-informativo. Alla cerimonia finale, che si è svolta giovedì 18 maggio nella Cripta dell’Aula Magna della sede di Milano dell’Università Cattolica c’erano più di 180 studenti provenienti da diverse regioni e più di 300 hanno seguito l’evento in streaming.
Presenti anche i presidenti di giuria delle diverse categorie: Luigi Ballerini, Armando Fumagalli, Alessandro Banfi e Sara Sampietro a rappresentare Mariagrazia Fanchi.
Prima della consegna degli attestati hanno raccontato la loro storia Lorenzo Chierici, regista, produttore e fondatore di Eclettica, collettivo artistico di giovani professionisti milanesi, e Daniel Zaccaro, educatore presso la comunità di accoglienza per minorenni Kayròs e alumnus dell’Ateneo, che ha raccontato la sua storia personale nel libro “Ero un bullo”, che diventerà anche un cortometraggio, diretto da Chierici. Una testimonianza importante che ha spronato l’attitudine e l’ambizione degli studenti.
Un articolo di
Scuola di Giornalismo
Diana Palma, studentessa milanese all’ultimo anno del Liceo classico “Salesiani Sant’Ambrogio”, prova a raccontarci il suo progetto: «La storia vincitrice è totalmente di invenzione ma, come penso per ogni testo, tra le righe c’è sempre qualcosa di personale. Il titolo è: “Non mollare, dopo ogni tempesta rimane accesa una stella, la tua, e presto potrai vederla di nuovo, lascia solo passare le nuvole”».
Un’esperienza stimolante per Diana che, attraverso la stesura del testo, ha potuto condividere con una professionista del settore tutta la realizzazione del suo sogno creativo. Una professionista che l’ha spinta a superare i suoi limiti naturali e che l’ha portata a vincere insieme ad altre dieci persone. Lo stesso limite che ha la madre trovata da Adele, la piccola protagonista del racconto, nel suo letto stretta nella morsa delle sue insicurezze. «Nel mio futuro ideale mi vedo come scrittrice. Dopo le due pubblicazioni con Dantebus Edizioni che usciranno a breve, vedo davanti a me un percorso nella comunicazione. Studierò e starò attenta al linguaggio pubblicitario e d’immagine». Diana, insieme agli altri vincitori della categoria racconto, avrà la possibilità di pubblicare un e-book. Tutti i ragazzi saranno accompagnati da alcuni editor della casa editrice “Il Castoro” e avranno l’occasione di rielaborare, affinare e ripensare da zero il proprio racconto alla luce dei suggerimenti editoriali. Come d’altronde accade ad ogni autore che incontra un editor professionista.
Per la categoria soggetti per film e serie tv parla Alessandro Bargellini che, insieme a Giorgia Massa e Mirko D’Amelio, ha vinto l’opportunità di partecipare alla residenza d’autore al Lecco Film Fest, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. I vincitori seguiranno un percorso di formazione, attività laboratoriali e proiezioni cinematografiche. Ma non solo: si confronteranno con personaggi del cinema, imprenditrici, volti noti della televisione, scrittrici e giornalisti. Un’occasione che i tre studenti della quinta ginnasio del Liceo “Bartolomeo Zucchi” di Monza valutano come imperdibile e di crescita preziosa. «Ci siamo iscritti al concorso per divertimento: siamo tutti degli appassionati. Mirko ha partecipato l’anno scorso e ci ha spinto all’impresa», confessa Alessandro. Un gioco che si è trasformato in un’esperienza irripetibile, come la storia vincitrice: un professore affetto da una depressione profonda che si scontra con la storia tormentata di un ragazzo immigrato. Una storia che, già dalla descrizione del protagonista, fa emergere tutta la tempesta di emozioni compromesse dalla vita mondana. «Un domani vorrei diventare proprio un professore, andare all’università e spronare i miei ragazzi al meglio. Mirko ha una grande passione per la scrittura, e insieme a Giorgia confidano sul liceo classico per aprire una di quelle tante porte a disposizione sul futuro», conclude Alessandro.
Guarda la cerimonia di premiazione
Alessandro, Mirko e Giorgia non sono gli unici studenti affezionati al concorso Opera Prima. Anche Sanya Bonelli, studentessa del secondo liceo classico a Policoro, in provincia di Matera, è entusiasta di partecipare per la seconda volta. «Ritengo che questo concorso sia straordinario. Unico nel suo genere: propone temi di grande spessore e profondità ad una generazione giovane. La generazione del futuro». Sanya si è imposta nella categoria podcast: «Ho partecipato anche quest’anno per poter esprimere la mia passione più grande: quella della scrittura. Coltivare le mie prospettive e condire il mio punto di vista è il miglior regalo - prosegue - amo fare un sacco di cose, amo la vita e continuerò a seguire le mie passioni. In un futuro mi vedo immersa nel mondo dello spettacolo», conclude con un sorriso.
E con il sorriso veniamo accolti da una classe tutta particolare, la terza del Liceo artistico "Nanni Valentini" di Monza, vincitrice della categoria video informativo. La classe parteciperà, insieme, ad una lezione sul mobile journalism a cura dell’Alta Scuola in Media Comunicazione Spettacolo (ALMED) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Un progetto che ha messo in discussione le personalità degli studenti e delle studentesse: la comicità, il pregiudizio e la passione per il lavoro di informazione. “Monza e le Storie Tese” è il titolo dell’elaborato ed è il progetto di una classe intera. «Il video è un lavoro collegiale. La classe segue un percorso di “disciplina multimediale” - racconta la professoressa Mariagrazia Santoro, guida del progetto - ed è stato interessante mettere le mani in pasta. Ragionare sulla sceneggiatura, sul montaggio e sulla difficoltà di trasformare un video di 15 minuti in meno di cinque».
«La produzione del progetto è stata la parte più divertente – spiega uno degli studenti - e l’improvvisazione ha dato quel quid in più alla comicità delle scene». Dal sogno di diventare una maestra d’asilo, un dipendente di un fast food e un regista affermato, la III D del Liceo artistico di Monza stringe la vittoria come un mondo prezioso e fatto di compromessi.
Appuntamento alla prossima edizione che avrà come tema “Il futuro che sono” – Desideri, timori e aspettative per la donna e l’uomo che diventerò. Per il 2024 cosa ci riserverà la prossima talentuosa generazione?
Anastasia Balboni, Elisa Erba, Isabella Chimenti, Lucrezia Massarotto, Elettra Metelli.
Luisa Bertero, Sara Bianco, Sofia Bonanomi, Sanya Bonelli, Anna Borghini, Sveva Minerva, Diana Palma, Lucia Piccoli, Arianna Pignotti, Riccardo Redaelli.
Lucrezia Lanzani, Laura Tristano, Sanya Bonelli.
Classe III D del Liceo Artistico Statale "Nanni Valentini" di Monza.